Secondo Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli, nella prossima stagione venatoria sarà serio il rischio che si arrivi a un conflitto sociale se il Regolamento Regionale sul censimento dei luoghi di caccia rimarrà tale a quello indicato nella circolare n. 25.293 del 28.11.2018 dell’Assessorato Regionale alla Difesa dell’ambiente che prevede che si possa cacciare solo nelle zone censite, con un censimento che riguarda unicamente delle riserve di caccia autogestite. Questo modus operandi infatti esclude una serie di terreni e, di fatto, tutti i cacciatori non iscritti alle zone di caccia oggetto del censimento, che sono circa 22mila su un totale di 35.987. La legge riguarda unicamente la caccia alla selvaggina stanziale, ovvero lepri e pernici.
Il Centro Studi Agricoli, nell’ultima riunione, ha avanzato una serie di proposte di modifica per la legge sul censimento delle zone di caccia che consenta di affrontare il problema in tempi stretti, con studi e proposte. Nessuna ancora ne parla, ma il mondo venatorio sardo è in forte fermento e si rischia il caos perché ci sarà chi fa parte delle riserve autogestite, e sarà considerato privilegiato perché paga il privilegio, e chi non ne fa parte, considerato meno agiato.