Serve ora vigilare attentamente sul rispetto dell’accordo per fare in modo che si trasferiscano ai pastori gli effetti positivi sul mercato del pecorino determinati dall’intervento pubblico e dall’aumento delle vendite stimato pari al 30% dalla grande grande distribuzione, per effetto delle campagne promozionali.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’accordo sul prezzo del latte ovino raggiunto a Sassari dopo quasi un mese di negoziati iniziati al Viminale con il Vicepremier Matteo Salvini.
“Abbiamo firmato per ultimi con senso di responsabilità un accordo che – sottolinea Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna – aumenta del 20% l’acconto sul prezzo del latte ai pastori rispetto all’inizio del negoziato, con l’obiettivo però di arrivare a quotazioni finali di un euro per effetto della griglia di indicizzazione che è stata impostata”.
“Restiamo impegnati per ottenere nuove regole che valorizzino il lavoro dei pastori nella formazione del prezzo e vigileremo affinché, dopo le evidenti disfunzioni, si arrivi al più presto ad una corretta gestione del Consorzio di tutela del pecorino Romano che veda protagonisti i pastori, ai quali devono essere assegnate le quote di produzione”.