Un’occasione unica per ascoltare la sua storia e il suo percorso di passione per la scrittura e le storie legate alla cultura e all’identità della sua isola.
Secondo appuntamento il 27 marzo all’Istituto Europeo di Design di Cagliari del ciclo di incontri “IED4ALL” inseriti all’interno “Under Pressure“, il progetto triennale internazionale IED che vede coinvolte tutte le sedi del Network, sulle tematiche legate al cambiamento climatico globale e locale e alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Partendo dall’enorme problema della sostenibilità e del cambiamento climatico globale e locale, IED attraverso lo sviluppo triennale di Under Pressure, intende indagare le modalità tramite cui recuperare il rapporto dell’uomo con la natura, riducendo la propria impronta inquinante e l’impatto sull’ambiente delle attività umane e intraprendere in modo sistematico lo studio dei temi legati alla pressione antropica sugli equilibri del pianeta.
Ospite di questa open lesson a Villa Satta dalle ore 18.00 alle 19.30 sarà Pietro Mereu, autore e regista sardo con una grande passione per la scrittura e per il cinema che coltiva con impegno e sacrifici. Vive e lavora tra Milano e la sua terra d’origine, l’Ogliastra, ma ama raccontare in particolare le storie legate alla cultura e all’identità della sua isola, progetti indipendenti su temi e problematiche sociali e mondi spesso invisibili o in via di estinzione.
Una bella occasione per ascoltare la sua storia e il suo percorso, partito anni fa al fianco di Chiambretti in “Markette”, del suo esordio come regista e la sua voglia di rappresentare il mondo attraverso il cinema del reale. Autore di diversi documentari di denuncia e di indagine sociale l’ultimo “Il clan dei ricciai” (2018) ha vinto due anni fa il Premio Ucca al Biografilm di Bologna e continua a girare per diversi festival, tra cui Festival Italia in Doc a Bruxelles e il Sudestival in Puglia. L’opera racconta di un gruppo di ex detenuti che cercano di sopravvivere pescando ricci di mare a Cagliari. Una storia di riscatto in una società che offre poche possibilità di reinserimento, “in cui uomini apparentemente brutti e cattivi nascondono oltre la corazza di spine una parte interiore dolce e deliziosa, proprio come i ricci”, racconta Mereu. Un mestiere che ha iniziato diversi anni fa un po’ per caso dopo il suo diploma in sceneggiatura alla Scuola Civica di Cinema e dei Nuovi Media iniziando a lavorare in televisione al fianco di Piero Chiambretti prima come assistente e poi come autore.
Poi nel 2010, rimasto per un certo periodo senza lavoro gira il suo primo documentario “Disoccupato in affitto”, in cui attraversando le principali città d’Italia intervista passanti e negozianti proponendosi per un impiego e facendo riflettere sulla situazione lavorativa del Belpaese di quegli anni. Realizza inoltre “Noi non molliamo, facce e storie dell’alluvione” sul disastro che colpì la città di Olbia nel 2013, “Il club dei centenari” (2015), dedicato agli abitanti longevi della sua Ogliastra, la docu-serie “I Manager di Dio” sulla regola benedettina, e l’ultimo che sta girando sul calcio in Colombia, oltre a una docu-serie che sta sviluppando con Colorado Film.
IED4ALL è un contenitore nato per raccontare storie di sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica, attraverso le voci dei protagonisti che provengono da diverse aree tematiche quali ambiente, moda, arti performative, grafica, cinema, sport, i cui lavori e opere proposti sono in linea con questo tipo di sensibilità. Un esempio positivo per gli studenti IED e testimonianza di quanto la passione debba essere alimentata dal sacrificio, dalla dedizione e da un impegno costante, soprattutto nelle professioni creative che si nutrono di una grande curiosità, aggiornamenti continui e studio, oltre al desiderio inarrestabile di conoscere e scoprire il mondo, di guardare oltre il proprio recinto. “Creatività è avere un grande magazzino”, spiega Pietro Mereu, riferendosi al bagaglio di esperienze sia professionali che umane che sono necessarie per scrivere e raccontare storie.
L’Istituto Europeo di Design si occupa di formazione e design da più di cinquant’anni e da tempo si è interessato al tema della sostenibilità. Oggi IED vuole impegnarsi per collocare al centro del suo progetto educativo questa grande questione: indagare le modalità tramite cui recuperare il rapporto dell’uomo con la natura e intraprendere in modo sistematico lo studio dei temi legati alla pressione antropica sugli squilibri del pianeta, valorizzando il ruolo etico della formazione e la sua relazione con territorio e nuove tecnologie. Questo il punto di partenza di Under Pressure: lavorare in maniera strutturata per insegnare agli studenti, futuri progettisti, uomini e donne di domani, a sviluppare una visione responsabile. “Non è possibile oggi immaginare un’attività di progetto che non tenga conto dei temi legati alla sostenibilità“, dichiara Emanuele Soldini, Direttore IED Italia.
Gli incontri sono rivolti a tutti gli studenti dello IED e ai loro amici, e aperti a tutte le persone interessate ai temi trattati e in generale al mondo della creatività.