L’unica seria opera di educazione sarebbe che un soggetto con un tale vergognoso curriculum citi uno ad uno i nomi di ciascuna delle persone massacrate dalla violenza, dalla barbarie, dall’odio dei terroristi; che citi uno ad uno i nomi delle Vedove, degli Orfani, di ciascuno dei Familiari a cui è stata distrutta la vita da una banda di criminali senza scrupoli che hanno sempre e solo voluto sovvertire lo Stato con la prepotenza e la prevaricazione; che chieda perdono ancora e ancora, e non basterà mai. Gli organizzatori di questa iniziativa devono assolutamente rivedere le proprie intenzioni e togliere a questo soggetto l’onore di potersi rivolgere ai nostri giovani come fosse qualcuno che si è guadagnato per merito il rispetto di vedersi affidare un microfono per rivolgere un qualsiasi tipo di insegnamento”.
E’ questo il durissimo commento di Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), alla notizia che Alberto Franceschini, co-fondatore delle Brigate Rosse, è stato invitato a partecipare a un incontro sulla figura di Aldo Moro promosso dal consiglio regionale e dall’Ufficio scolastico regionale della Puglia, in programma per giovedì 14 marzo.
“E’ letteralmente nauseante – si infuria Schio – vedere come si esalti sempre la figura dei carnefici, dando loro visibilità in un modo o nell’altro, e mai quella delle Vittime.
Nascondersi dietro alla presunta volontà di studiare o approfondire i fatti da un punto di vista storico, politico o culturale non vale a nulla, anzi, è un’ulteriore offesa al ricordo e alla dignità di chi ha versato il proprio sangue per questo Paese, nonché all’intelligenza e alla sensibilità di tante Famiglie innocenti, che pure meriterebbero la considerazione di uno Stato le cui Istituzioni perseverano, purtroppo, a mostrarsi in simili casi ingrate e noncuranti. Spesso, è bene ricordarlo, la forma è sostanza”.