Continuità territoriale e Riforma della Rete Ospedaliera: due partite in cui la Presidenza della Regione sceglie la linea dell’accondiscendenza rispetto ai diktat calati da Bruxelles e da Roma.
Diktat peraltro più temuti che reali se è vero come è vero che il timore di una procedura di infrazione da parte della UE (allo stato inesistente e immotivata) ha portato il presidente Solinas a congelare quel modello di continuità territoriale benedetto dagli stessi euroburocrati non più di qualche mese fa.
Idem per quanto riguarda la Riforma della Rete degli Ospedali in cui il timore delle bacchettate del ministro della salute italiano (peraltro non più attuali visto che risalgono a diversi mesi fa) ha fatto dimenticare che proprio grazie alla nostra battaglia sulla non applicazione alla Sardegna dei criteri di cui al DM 70, era stato creato un articolato sistema di deroghe grazie alle quali, tra le altre, avevamo potuto salvare i piccoli ospedali di zona disagiata e vista affermarsi la dignità del diritto alla salute per tutti i Sardi, e non solo per quelli di area metropolitana.
Il problema non è, in entrambi i casi, la soluzione adottata dal Presidente Solinas quanto, semmai, le argomentazioni e le motivazioni che egli ha portato e che fanno trasparire un livello di accondiscendenza e di capo chino (a Ryanair da un lato e al ministro della salute italiano dall’altro) tale da farci arretrare anni luce sul piano della rivendicazione, affermazione e difesa di due diritti fondamentali per i Sardi.
Gianfranco Congiu, Partito dei Sardi