Vi e’ la necessita, inoltre, di sapere i motivi reali delle dichiarazioni dello stesso Palitta , circa il blocco dell’iter dei bandi Agea, per il ritiro di pecorino romano dop, di 14 milioni, decretato dal ministero delle politiche agricole. Tore Piana in proposito dichiara:”chiederemo oggi stesso, inviando una lettera alla Regione e al Ministero delle politiche agricole, la richiesta di fare chiarezza sulle due vicende”.
L’ufficio di Presidenza del Centro Studi Agricoli apprende con positività la notizia della ripresa dell’attività gestionale da parte del Consorzio Pecorino Romano Dop, con la riconferma, venerdì scorso, di Salvatore Palitta, alla carica di Presidente. “Come CSA, vogliamo ricordare che le dimissioni di Palitta, avvenute circa 25 giorni fa, non sono avvenute per azioni di sfiducia, sia interna, Sia esterna allo stesso Consorzio di Tutela, o nei suoi confronti o del suo operato, bensì per il semplice rispetto di un accordo di avvicendamento della Presidenza, avvenuto 18 mesi fa, fra componenti interne al CDA dello stesso Consorzio di tutela”.
“Come si ricorderà, continua Tore Piana, il CSA, 18 mesi fa, fu l’unico a prendere posizione all’atto della elezione di Palitta a Presidente del Consorzio, avvenuto in quel momento, da una sola componente, ossia quella della cooperazione”. “E’ bene ricordare che in quella circostanza la parte privata degli industriali, abbandonò la riunione del CDA”. “Oggi finalmente prendiamo atto, afferma il CSA, della raggiunta serenità in seno al CDA del Consorzio di tutela, serenità necessaria ad affrontare le riforme strutturali che tutte le parti, riunite al tavolo di filiera in Prefettura a Sassari, auspicano”.
“Come CSA, fortemente preoccupati delle gravi affermazioni, mosse e rese pubbliche, dal Presidente del Consorzio Pecorino Romano DOP, nei confronti di una delle associazioni di categoria agricola, presente al tavolo, associazione accusata ” DI FARE DISINFORMAZIONE E DI ARRECCARE GRAVI DANNI ALLA FILIERA OVI-CAPRINA E QUINDI AI PASTORI STESSI E ANCORA, DI DENIGRARE IL MADE IN ITALY”. “Dopo queste gravi affermazioni, come CSA vogliamo capire con urgenza, cosa sta capitando fra questi importanti attori della filiera, che ci lascia tutti basiti, in un momento delicato della discussione sulle azioni strutturali da adottare.
“Il CSA chiede di aprire una indagine da parte della Regione Sardegna e del Ministero delle Politiche Agricole, per far conoscere la verità e la realtà dei fatti , nel momento più delicato della vertenza Latte di pecora in Sardegna”.
“Il CSA con forte preoccupazione, continua Tore Piana, apprende sempre dalle dichiarazioni pubbliche rese dal Presidente del Pecorino Romano DOP, che l’iter procedurale necessario per il bando di ritiro del Pecorino Romano DOP, da consegnare agli indigenti, attivato con lo stanziamento di 14 milioni di euro da parte del Ministero delle Politiche Agricole, ha subito un brusco stop, a causa di un presunto ricorso al TAR da parte di una società privata, arrivata seconda rispetto all’appalto per l’affidamento da parte del Ministero stesso, della gestione dei bandi per i ritiri delle eccedenze dei formaggi, da consegnare agli indigenti”. “Procedure pare, tolte alla competenza dell’Agenzia Governativa AGEA e affidate a società privata”. “Situazione, questa, secondo le dichiarazioni di Palitta, che allungherebbero di molto tempo le procedure di ritiro delle eccedenze del Pecorino Romano DOP in Sardegna”.
“Queste situazioni, continuano dal CSA, necessitano urgentemente chiarezza, perché da questo bando molto dipende l’incremento del prezzo del formaggio e conseguentemente del prezzo del latte di pecora al litro”. “Come CSA, conclude il suo Presidente Tore Piana, oggi stesso invieremo una lettera con la richiesta di fare chiarezza sulle due vicende esposte, sia al Ministero delle Politiche Agricole, sia al Presidente della Regione Sardegna”.