Ironia in scena con “Casalinghi Disperati” – scoppiettante commedia di Cinzia Berni e Guido Polito interpretata da Nicola Pistoia, Gianni Ferreri, Max Pisu e Danilo Brugia per la regia di Diego Ruiz, in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione 2018-2019 de La Grande Prosa – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
La pièce debutterà in prima regionale giovedì 21 marzo alle 21 al Teatro Civico di Alghero, per approdare venerdì 22 marzo alle 21 al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri, sabato 23 marzo alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e infine domenica 24 marzo alle 19 al Teatro Civico di Sinnai (in collaborazione con L’Effimero Meraviglioso).
Focus sulla difficile convivenza tra quattro uomini, reduci dal fallimento delle rispettive relazioni e costretti a dividere un appartamento per ragioni squisitamente economiche: un ménage complicato in cui oltre a stabilire i turni per le faccende domestiche e occuparsi della spesa, i protagonisti devono trovare un equilibrio tra le diverse esigenze e stili di vita.
Fondamentale nelle vite dei quattro è quel che resta del rapporto con le ex moglie che nonostante tutto continuano a condizionare le loro esistenze, in misura direttamente proporzionale alla forza dei sentimenti – perché «si arriva a odiare una persona solo se l’hai tanto amata, se non la odi è perché non te ne è mai importato niente!».
“Casalinghi Disperati” affronta con umorismo e leggerezza un fenomeno sempre più diffuso – ovvero le conseguenze di una separazione sul piano psicologico ma anche pratico, dalla necessità di trovare un alloggio a quella di far quadrare i conti oltre che di sciogliere i nodi irrisolti e liberarsi dei legami per poter affrontare con ritrovata fiducia e speranza il futuro.
Uomini sull’orlo di una crisi (di nervi) tra catastrofi sentimentali e piccole e grandi tragedie del quotidiano in “Casalinghi Disperati”, la divertente e dolceamara commedia scritta a quattro mani da Cinzia Berni e Guido Polito, in tournée nell’Isola sotto le insegne della Stagione 2018-2019 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. La piece che affronta con garbata ironia un tema di scottante attualità – ovvero le conseguenze della fine di un amore tra dilemmi esistenziali e questioni di ordine pratico – debutterà in prima regionale giovedì 21 marzo alle 21 al Teatro Civico di Alghero, per approdare venerdì 22 marzo alle 21 al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri, sabato 23 marzo alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e infine domenica 24 marzo alle 19 al Teatro Civico di Sinnai (in collaborazione con L’Effimero Meraviglioso).
Sotto i riflettori quattro artisti dotati di straordinaria vis comica come Nicola Pistoia, Gianni Ferreri, Max Pisu e Danilo Brugia, per la regia di Diego Ruiz per un affresco corale sulle sulle differenti maniere di reagire alla conclusione di una relazione sentimentale: i protagonisti sono quattro uomini separati e con scarse risorse economiche, costretti quindi a dividere le spese di un appartamento affrontando così i problemi di una convivenza. Un complicato mènage in cui ciascuno cerca di conciliare le proprie esigenze con quelle altrui, conservando i propri spazi, in un fragile equilibrio messo spesso in discussione dall’influenza delle rispettive ex mogli, che pur essendo virtualmente uscite di scena continuano a condizionare pesantemente le loro esistenze.
Focus sul complicato gioco delle passioni, dove il desiderio e la tenerezza lasciano il posto ai rancori e ai rimpianti, in misura direttamente proporzionale all’intensità del legame oramai spezzato: «si arriva a odiare una persona solo se l’hai tanto amata, se non la odi è perché non te ne è mai importato niente!». Quattro uomini alle prese con la singletudine e la necessità di rifarsi una vita, allontanando i fantasmi del passato per iniziare a pensare al futuro – ma anche quattro individui differenti racchiusi tra quattro mura, e dunque destinati a misurarsi – e scontrarsi – con visioni del mondo – ma anche stili di vita non sempre in armonia.
“Casalinghi Disperati” – con un titolo che rimanda alla fortunata serie, qui tradotta al maschile – mette l’accento su un fenomeno sempre più diffuso, tanto da diventare una nuova emergenza sociale, ovvero gli effetti collaterali e imprevisti di una separazione nell’era della precarietà e del crescente impoverimento del ceto medio e più in generale della popolazione. Quando la coppia scoppia e almeno uno dei due o entrambi si ritrovano a dover cercare casa, improvvisamente i redditi si rivelano inadeguati e insufficienti, tanto più se si aggiungono spese legali e ovviamente gli oneri del mantenimento dei figli e talvolta del coniuge economicamente più fragile. Una questione privata che diventa fin troppo spesso un problema della collettività, con mariti e padri che finiscono per strada, magari costretti a dormire in macchina, senza potersi più permettere un alloggio decente – ovvero come i personaggi della commedia si ritrovano in una sorta di comune, quasi una “famiglia” allargata, come in una casa per studenti.
La pièce racconta in chiave umoristica lo sconcerto dei quattro nel barcamenarsi tra le varie faccende domestiche e la necessità di fare la spesa, oltre che di sbarcare il lunario e contemporaneamente di rimettere ordine nelle proprie esistenze e ridare un senso alle proprie giornate. Le donne un tempo amate e ora perdute, detestate o rimpiante sono ancora acutamente presenti nella mente e nel cuore, e ciascuno dei quattro dovrà elaborare il proprio “lutto”, comprendere, perdonarsi e perdonare, curare le proprie ferite e ammettere i propri torti, ma soprattutto trovare quella giusta distanza per accettare lo stato delle cose e superato lo choc ricominciare piano piano a respirare e godere la ritrovata “libertà”.
“Casalinghi Disperati” – nella mise en scène di Carpe Diem Produzioni Srl, per la regia di Diego Riuz e con quattro affiatati interpreti capaci di incarnare un frammento di umanità, tra fragilità e risorse inaspettate, tratti caratteriali e inclinazioni sentimentali, con le scenografie di Mauro Paradiso e i costumi di Martina Cristofari, le musiche di Stefano Magnanensi e il disegno luci di Fabrizio Sensini offre spunti di riflessione sul presente, tra le contraddizioni della società e le stravaganti regole dell’attrazione, la crisi degli alloggi e le ragioni del cuore.