Umanità
Aleggia la precarietà tra le sicurezze
che un tempo erano ragione di vita.
Perdersi tra pacchi regalo colmi d’angoscia,
tra luci accese di speranze
per ritrovare orme che portano a casa,
guadagnare un posto d’onore,
non lasciare spazio alle frustrazioni.
Ci toccherà ripartire per non sentire Il vuoto
di sogni lasciati a metà.
Ci siamo arresi inermi
di fronte al velo di zucchero
che impedisce di vedere nuovi inferni, nuove profondità.
Vorrei quanto perduto
la dignità di un popolo che cerca umanità.
Giuseppina Carta
È l’uomo stesso la radice di ogni suo male. È difficile declinare in poesia il malessere e gli enormi svantaggi in cui versa la nostra Isola, svantaggi che rubano sonni e sogni.
La precarietà economica: una ferita aperta. Speriamo di riprenderci tra storia, memoria e radici, quella sicurezza economica di cui abbiamo bisogno.