Quest’anno con ben settantasette discese con la spada, oltre a quelle con “su stoccu”, si sono dovuti accontentare di undici stelle soltanto.Eppure era cominciato tutto nel migliore dei modi, in pochi minuti, erano stati fatti ben tre centri, ad opera di Fabrizio Pomogranato, che alle ore 14 aveva messo in carniere la sua prima stella d’argento, dieci minuti dopo altro bersaglio andato a segno con Davide Musu, che martedì prossimo ricoprirà il ruolo di Componidori del Gremio di San Giuseppe e dopo dieci minuti, alla sesta discesa, altro centro con Giorgio Sanna.
Per il quarto risultato positivo, si è dovuto attendere una buona mezzora, a portarlo a buon fine, è stato Andrea Cinus, che ha ricevuto il premio dall’Arcivescovo di Oristano, monsignor Ignazio Sanna.
La quinta stella è stata appannaggio di Bernardino Ecca, pochi minuti dopo ha fatto centro Roberto Volturno, che ha ricevuto la stella d’argento dal neo presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, a seguire, ci sono stati i centri di Antonio Giandolfi e quello di Paolo Faedda, che è stato premiato dal Prefetto, Gennaro Capo.
Il nono centro, è stato di Antonio Cester, che ha ricevuto la stella d’argento dal nuovo Questore di Oristano, Ferdinando Rossi.Quindi, è stata la volta di Marco Cardias, infine l’undicesimo e ultimo bersaglio, per opera di Luca Amadu, che ha ricevuto il meritato premio dal Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Oristano, Massimiliano Sanna e i giochi si sono conclusi così.La giostra non ha regalato altre emozioni, alla fine benedizione della folla con il mazzo di viole da parte de Su Cumponidori, con una spettacolare Remada e trasferimento in via Mazzini per la corsa delle pariglie, che ha fatto registrare un incidente per fortuna senza gravi conseguenze per nessuno.La pariglia coinvolta è stata quella di Antonio Giandolfi, che poco prima, in via Duomo, aveva centrato la stella. Giandolfi, insieme ai suoi compagni di pariglia, Andrea Manias e Paolo Mele, era impegnato in una delle più difficili e spettacolari figure, quella della piramide con i due laterali in piedi e il centrale issato sulle spalle dei laterali, quando qualcosa è andato storto e i tre sono cascati rovinosamente per terra, fortunatamente senza conseguenze per nessuno, neanche per Giandolfi che era rimasto esanime a terra, con forti dolori alla schiena, ma gli esami prontamente effettuati nell’Ospedale San Martino, avevano subito escluso qualsiasi danno fisico, tanto è vero che il cavaliere ha potuto partecipare anche alla giostra del Gremio dei Falegnami.Nonostante i risultati non siano stati molto esaltanti, la Sartiglia di Oristano conserva sempre il suo fascino e mai come quest’anno, alla sfilata si era visti tanti gruppi in costume.Tante le dame che indossavano gli stupendi abiti medioevali, accompagnate dagli armigeri, ma erano molti anche i gruppi coi costumi tradizionali, provenienti da tutti gli angoli della Sardegna. Bene ha sottolineato il sindaco Andrea Lutzu, affermando che “queste giornate, profumate di festa, sono l’occasione per apprendere e gustare quanto appartiene e suggella la nostra identità. Tra sacro e profano, la giostra più magica e invidiata della Sardegna, è segno antico e vivo: di fede ed operosità, di devozione e nobiltà”.Significativo anche il pensiero del Presidente della Fondazione Sa Sartiglia, Angelo Bresciani, che si definisce “nato sartigliante” e aggiunge che “come ogni anno, da oltre cinquecento anni, siamo qui ad onorare quella che oltre a essere cultura e tradizione, è storia che continua nel cuore degli oristanesi di oggi e sicuramente dei loro figli domani”.
Gian Piero Pinna