Lo afferma l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Oristano (capofila del PLUS) Francesca Loi che respinge le accuse sui ritardi nei pagamenti delle fatture alle cooperative che effettuano servizi essenziali previsti dal Plus.
“Le accuse – secondo l’Assessore Loi – mettono in evidenza solo una parte della verità. Non è corretto che l’opposizione usi le cifre a proprio piacimento. Nel caso specifico, il debito del Comune di Oristano (in veste di capofila del Plus) nei confronti della Cooperativa “Insieme si può”, alla data indicata dai consiglieri del PD, non era di 153 mila euro, ma di poco oltre 19mila euro, visto che due settimane prima era stato effettuato un pagamento di oltre 133 mila euro più IVA alla stessa Cooperativa. Se i due consiglieri Pd lo sapevano, è una scorrettezza. Se non lo sapevano è sintomo di poca attenzione nella lettura delle carte, che sono a disposizione di ogni consigliere, nel nome della trasparenza”.
L’assessore Loi non nega l’esistenza di problemi che non consentono la giusta celerità nei pagamenti verso le cooperative, ma respinge le accuse di scarsa sensibilità ai problemi di chi necessita dei servizi del Plus: “Capisco che l’opposizione debba recitare la propria parte – aggiunge l’assessore Loi – ma cercare di fare credere che i ritardi siano esclusiva responsabilità di questa amministrazione non è un modo corretto per aiutare i cittadini a capire e conoscere la verità”.
Dello stesso avviso anche il Sindaco Lutzu: “I ritardi ci sono purtroppo, come del resto c’erano anche in passato. Anzi, nonostante a dicembre sia scaduto il contratto con il tesoriere, che ha generato una latenza di circa un mese fino alla nomina del sostituto dell’organismo pagatore, siamo riusciti a contenere i ritardi al minimo fisiologico”.
Per il Sindaco e l’assessore “i rallentamenti, in parte, risentono anche dei ritardi di alcuni comuni nella corresponsione della quota del 20 per cento dei costi del servizio di loro competenza e del carico di lavoro del personale, che è costretto a sopperire ai disagi creati dall’esodo di alcuni lavoratori che, vincitori di concorsi in altre sedi, comprensibilmente lasciano il Plus, dove lavorano con contratti a tempo determinato, per un’occupazione a tempo indeterminato”.