La conferenza svolta in mattinata è stata aperta dall’Ing. Alessandro Pantaleo, in rappresentanza dell’Ente Parco Nazionale dell’Asinara: “Ringraziamo il GSD Porto Torres per l’onore riservatoci nel voler presentare qui la manifestazione. Grazie di cuore per averci scelto e in bocca al lupo per la competizione. Siamo ansiosi e felici di vivere col GSD questo evento. Stiamo collaborando, abbiamo avviato insieme un bel progetto e sono certo che arriveremo ai nostri obiettivi”.
Ha preso, successivamente, la parola l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Turismo, Cultura, Spettacolo e Sport del Comune di Porto Torres, Mara Rassu: “Ringraziamo anche noi la società del presidente Falchi e facciamo un grande in bocca al lupo alla squadra. Sarò presente a tutte le partite per tifare il nostro team. Siamo felici, come amministrazione, di ospitare un evento di questa portata e dobbiamo riconoscere che, questi eventi, sono frutto della grande passione della società del GSD Porto Torres, nel portare avanti azioni e attività durante tutto l’anno. E’ un grande contributo alla città, perché il turismo e la città si promuovono anche attraverso lo sport”.
E’ stata poi la volta del presidente del GSD, Bruno Falchi: “Ringrazio l’Assessore per le belle parole dette nei nostri confronti e l’Ente Parco che ci ospita qui oggi. Un altro grande ringraziamento va alla Fipic, al presidente Fernando Zappile, al consiglio federale e tutti i consiglieri, Alessia Ferri, ed a tutte le squadre che hanno dato il consenso a svolgere la manifestazione a Porto Torres, perché come è un problema per noi andare a giocare fuori, lo è anche per loro venire qui. Detto questo, la Coppa Italia è uno dei trofei più importanti, direi il secondo dopo lo Scudetto, del nostro campionato e quest’anno le finali si svolgeranno per la prima volta in Sardegna. Per noi questo è un grande onore. Siamo ovviamente molto in tensione, in questi giorni, perché abbiamo grandi responsabilità, sia dal punto di vista organizzativo che come squadra, da quello sportivo. Ma per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, è vero che, una volta che si scende in campo, poi non si pensa più a niente e si gioca. Siamo contenti di giocare davanti ai nostri tifosi e di provare a vincere la coppa con loro. Noi partiamo sempre con un profilo basso, avendo possibilità limitate dalla grande difficoltà nel reperire sponsors che possano sostenerci. Il nostro principale sponsor è la Regione Sardegna, con i suoi contributi, insieme al nostro grande lavoro. Per questo, il primo obiettivo è sempre la permanenza in Serie A, poi cerchiamo sempre di vincere ogni volta che scendiamo in campo e di dare il meglio di noi stessi. Quest’anno lo abbiamo fatto, siamo arrivati qui e abbiamo centrato la partecipazione ai playoff con due giornate di anticipo rispetto dalla fine delle regular season. Quindi siamo contenti”
Proprio le grandi difficoltà che il GSD affronta giorno dopo giorno per mantenere in vita la propria attività, a volte fanno pensare se “ne valga la pena”: “Ce lo chiediamo tutti i giorni; a volte, guardando difficoltà e ostacoli, viene voglia di mollare tutto e stare a casa, con la propria famiglia ed i propri impegni – ha detto il vice-presidente biancoblù, Luca Puggioni – Ma andiamo avanti perché abbiamo una grande passione, tanta voglia di continuare a giocare e continuare ad esserci”.
E la chiusura del campione polacco della Key Estate, Mateusz Filipski, ha reso perfettamente l’idea di cosa sorregga tutto: “Quando ami qualcosa, la via del cuore è l’unica via possibile e la più giusta”