E’ stato siglato questo pomeriggio in prefettura a Sassari l’accordo tra mondo della trasformazione e produzione. Il latte dal mese di marzo sarà pagato in acconto a 74 centesimi (febbraio a 72 centesimi in quanto molte aziende hanno già fatturato) e sarà conguagliato a novembre (per tutta l’annata da novembre 2018 a ottobre 2019) in base ad una griglia che “aggancia” la media del prezzo del Pecorino Romano nella borsa di Milano al latte.
“Per noi è un primo passo – commenta il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Abbiamo firmato per ultimi per senso di responsabilità nei confronti di tutto ciò che è successo con la speranza che possa attivarsi un processo di stabilizzazione con nuove regole delle procedure relative alla formazione del prezzo ed a una gestione corretta del Consorzio del Pecorino romano”.
Con l’accordo si comincia ad avere delle basi oggettive per la formulazione del prezzo del latte.
“L’acconto è una via di mezzo tra quando chiedevamo noi da novembre 2018, 77 centesimi, e le proposte dei trasformatori, 72 centesimi – precisa il presidente -. Con l’intervento pubblico che toglie dal mercato il pecorino in eccesso il prezzo dovrebbe sollevarsi e contiamo di arrivare ad un prezzo congruo”.
“Ci siamo battuti affinché nei bandi per l’acquisto del Pecorino romano vengano inserite clausole anti-speculazione – evidenzia il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – e quindi venga ritirato dai caseifici solo il pecorino prodotto e non quello acquistato”.