Nella mattinata di ieri, è giunta una chiamata al 113 da parte di una donna che richiedeva l’intervento della Polizia a seguito di un tentativo di truffa.
Un equipaggio della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Quartu Sant’Elena, giunto in Via Merello a Quartu, ha preso contatti con la vittima che ha raccontato che pochi istanti prima, mentre percorreva la via a bordo della propria auto, udiva un rumore e successivamente notava un automobilista che le suonava chiedendole di accostare. L’uomo, descritto come un giovane con la barba, asseriva di essere stato urtato dalla donna, pretendendo un risarcimento del danno ma, al rifiuto da parte della stessa e, vista la sua intenzione di chiamare la Polizia Municipale, si allontanava irritato per non essere riuscito a concludere la cosiddetta “truffa dello specchietto”.
I poliziotti della Squadra Volante, raccolte le descrizioni somatiche e i dati dell’autovettura in questione, hanno immediatamente avviato le ricerche, rintracciando il mezzo poco dopo, parcheggiato in via Principessa Jolanda con a bordo un soggetto che corrispondeva alle caratteristiche di quello indicato dalla vittima, intento a parlare con una persona anziana, che appoggiato ricurvo all’altezza del finestrino gli consegnava qualcosa.
Subito bloccato ed identificato per Liotta Giacomo, riferiva di essere intento a parlare con un vecchio amico, mentre l’anziano, ascoltato dai poliziotti, dichiarava invece di esser stato avvicinato dal giovane che lo aveva accusato di avergli rotto lo specchietto dell’auto in via Perra e che gli chiedeva in cambio del danno un risarcimento di 450 euro ma, visto che l’anziano disponeva solo di 10 euro, il giovane accettava la banconota.
Dalla perquisizione a bordo dell’autovettura, è stato rinvenuto il manico di una mazzetta da muratore avvolto in fogli di giornale, usato verosimilmente per riprodurre il rumore dell’urto fra auto.
All’interno del mezzo è stata rinvenuta la carta di circolazione di un autocaravan che Liotta riferiva essere in Sicilia, sostenendo di trovarsi in Sardegna da pochi giorni e di dormire in auto, ma approfonditi accertamenti hanno permesso di rintracciare il mezzo in agro di Selargius, parcheggiato unitamente a numerosi altri caravan in uso a famiglie di nomadi di origine siciliana.
Unitamente al personale della Sezione Anticrimine del Commissariato e gli operatori della Squadra Volante di Cagliari, sono stati effettuati dei controlli sul mezzo senza però riscontrare nulla di rilevante.
Dai riscontri effettuati è emerso che il giovane annovera numerosi precedenti di polizia per reati di spendita di banconote false e truffe, tra cui alcune commesse recentemente in provincia di Cagliari.
Il Questore di Cagliari ha emesso nei suoi confronti il provvedimento del foglio di via obbligatorio per la provincia di Cagliari per due anni.
Nella mattinata è previsto il processo con rito per direttissima.