Una complessa attività investigativa ha permesso a questo Comando di portare alla luce un fenomeno sempre più diffuso tra i giovanissimi, forse in parte conosciuto, ma probabilmente non nella sua dimensione reale, ovvero lo spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti.
Infatti, durante due mesi di controlli capillari realizzati nei pressi delle scuole, è stata documentata un’attività frenetica caratterizzata dalla cessione di sostanze stupefacenti dietro la consegna di denaro, che ha visto protagonisti studenti in età compresa tra i quattordici e i diciotto anni.
Le indagini sono partite lo scorso mese di gennaio a seguito delle richieste pressanti provenienti dai presidi e dai dirigenti scolastici degli istituti superiori, i quali segnalavano di nutrire il sospetto che molti studenti arrivassero a scuola poco lucidi, denunciando inoltre comportamenti sospetti di alcuni ragazzi, che facevano presagire la cessione ed il consumo di sostanze stupefacenti all’interno delle scuole.
I controlli hanno permesso di accertare che il luogo di ritrovo degli studenti attivi nello spaccio di dosi già confezionate di marijuana, e degli studenti acquirenti, era il piazzale della chiesa di San Vincenzo, crocevia ideale in cui moltissimi studenti si concentrano prima di raggiungere i plessi scolastici per l’inizio delle lezioni.
Tutto si sviluppava in un quarto d’ora, tra le 7:55 e le 8:10 i giovani coinvolti arrivavano sia dai comuni dell’hinterland, con i mezzi pubblici che fanno capolinea in via Turati, ma anche dai quartieri più disparati della città.
Altri studenti, attivi nello spaccio, li attendevano con le dosi di marijuana; lo scambio tra le banconote e la sostanza stupefacente avveniva in modo puntale, quotidianamente. Alcuni giovani consumavano la sostanza sulla piazza, altri si dirigevano a scuola.
I ragazzi più dinamici nello spaccio hanno un’età compresa tra i quattordici e i sedici anni, mentre tra i consumatori ci sono ragazzi anche più giovani.
In due mesi di piantonamento, di registrazioni filmate, di indagini articolate, sono stati documentati tutti i momenti e le modalità in cui si sviluppava questo fenomeno; rilevando addirittura che i giovani più spregiudicati utilizzavano alla luce del sole il c.d. grinder per sminuzzare l’erba.
Sono stati individuati sette giovani, tutti coinvolti nello spaccio.
Questo Comando è convinto che le attività rivolte alla tutela dei giovanissimi rappresentino un punto fermo ed una priorità per una struttura di polizia locale che opera nell’interesse della collettività e che ha il dovere di tutelare le persone più deboli, in questo caso gli studenti.
A questo proposito si vuole osservare che per la Polizia Locale di Sassari assume un valore centrale la collaborazione con le istituzioni scolastiche, con i docenti, con le famiglie, attraverso cui giungere alla programmazione e alla realizzazione di azioni condivise, tese a creare nelle nuove generazioni la consapevolezza dei rischi derivanti dalle condotte devianti, dal consumo e dallo spaccio di sostanze stupefacenti.
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