La Polizia di Stato ha mantenuto, e anzi elevato la propria professionalità e la propria efficienza anche grazie all’indispensabile apporto delle diverse componenti dell’Amministrazione, e all’ormai irrinunciabile confronto dialettico fra parti tutte tese al raggiungimento del medesimo obiettivo: salvaguardare le condizioni dei lavoratori, proprio per garantire il migliore servizio al Paese.
Una cosa che, anzi, vale ancor di più proprio in virtù della specificità del delicatissimo lavoro espletato nell’ambito del Comparto sicurezza. Riprodurre nell’Arma il modello della rappresentanza sindacale della Polizia non significherebbe ‘mescolare’ lo status civile a quello militare e, come il generale Nistri sembra sottintendere, ‘contaminare’ il secondo con il primo.
I diritti, gli interessi e le legittime aspettative dei lavoratori che devono essere tutelati e garantiti sono i medesimi, e devono valere in egual misura per tutti. Né si può affermare che il ruolo e l’intervento dei sindacati debba essere concepito in modo da evitare che possa intervenire‘in ambiti che attengono alla funzionalità delle Forze armate’. La Polizia di Stato, amministrazione in cui è stata posta la pietra miliare nella storia della rappresentanza sindacale nel Comparto sicurezza, funziona, e funziona in maniera esemplare, svolge i propri compiti istituzionali con straordinaria professionalità ed efficienza, ed è un modello in tutta Europa.
La rappresentanza militare esiste e, come afferma lo stesso Nistri, è molto capace; ma se il passo ormai necessario per un’amministrazione al passo con i tempi è quello di creare i sindacati dei militari, allora pretendere di imporre lacci e lacciuoli prima ancora che nascano non è un bel segnale, manifesta timore, ed è come voler dare un contentino ai lavoratori senza che, in concreto, nulla cambi”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo l’audizione del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nitri, davanti alle Commissioni riunite Difesa di Camera e Senato nell’ambito dell’esame delle proposte di legge riguardo alle associazioni professionali a carattere sindacale del personale militare.