Ci sarà spazio per tutti, dai bambini ai ragazzi, dai giovani, agli anziani. Oltre al programma di iniziative di intrattenimento e di animazione curate da Uisp e Endas la mattina è previsto anche un interessante convegno dedicato alle 15 proposte per combattere le disuguaglianze e per promuovere lo sviluppo. Un incontro dibattito, in programma dalle 11,00 e promosso da Acli, Endas e Uisp, insieme alla Fondazione Accademia dei Popoli-Casa di Popoli Cultura e Religioni.
A discutere e approfondire il tema saranno l’Arcivescovo di Sassari Monsignor Gianfranco Saba, il direttore della Fondazione di Sardegna Carlo Mannoni, l’economista e Prorettore dell’Università di Sassari Luca Deidda.
Contribuiranno al dibattito le testimonianze di alcuni protagonisti del mondo dell’istruzione, dell’impresa e dell’associazionismo.
La testimonianza sull’istruzione sarà proposta dal Dirigente Scolastico dell’istituto magistrale Margherita di Castelvì il prof. Gianfranco Strinna, Fabrizio Pilo, AD di Verdevita, discuterà di economia circolare, Pierluigi Pinna, Ad di Abinsula parlerà di innovazione tecnologica, poi Paolo Appeddu, dirigente ed esperto di politiche energetiche e infine, Maria Pina Casula, portavoce di Crescere al Sud, sulle politiche di contrasto alle povertà educative.
Ci sarà ovviamente spazio per la musica con il concerto che è iniziato già dal pomeriggio del 30 aprile. Il programma di domani avrà in Nada e nel duo Gavino Murgia/Majid Bekkas due dei momenti più importanti e attesi. Ma altrettanto attesa sarà l’esibizione di Pierpaolo Capovilla che arriva a Sassari nella doppia veste di solista e con i suoi One Dimensional Man. Nelle ultime ore il programma musicale si è ulteriormente arricchito con la presenza di Forelok e Aarawak una delle realtà più interessanti del panorama reggae nazionale. E poi ancora i sassaresi Angela Colombino, il progetto Arrogalla, il narratore, poeta e interprete Cinaski.
C’è poi l’arte con il progetto Ri-trascrizioni di Antonello Fresu che consentirà a tutti i partecipanti di contribuire alla stesura di un libro scritto a mano. L’opera scelta sarà “la lettera sulla Costituzione agli studenti” di Piero Calamandrei.
E poi dalle 17,00 la Dinamo. La partita di ritorno della finale di Eurocup contro i tedeschi del Wurzberg sarà visibile nel maxi schermo posizionato all’interno dei giardini di Via Tavolara
“Abbiamo cercato di creare un grande contenitore nel quale inserire iniziative ed eventi capaci di attirare il numero di accontentare tutti” – affermano i promotori del Comitato 1 maggio.
“Per noi era e rimane prioritario offrire alla città e al territorio una bella festa ma anche una serie di spunti di riflessione. L’auspicio è di farlo diventare un appuntamento fisso e di riempirlo sempre più di contenuti, perché questo deve essere il vero spirito che anima il 1 maggio e la festa del lavoro.”
Eat&buffas al 1 maggio
Uno spaccato del meglio dello street food isolano sarà presente al Primu Maju ai giardini pubblici. Eat&buffas – felice gioco di parole tra il sardo e l’inglese- è un progetto che ha lo scopo di diffondere la cultura del cibo di strada. Lo street food è da sempre, soprattutto nel nostro paese, un fattore di aggregazione sociale in grado di abbattere la maggior parte dei pregiudizi etnici e culturali.
Grazie al cibo, le culture si incontrano, si mischiano e si contaminano, producendo un valore positivo che va aldilà di un pasto o di una ricetta. Come la lingua e la musica, anche il cibo può essere un veicolo di stabilità in grado di aggregare i popoli.
Dice Davide Facci presidente dell’associazione ed aggiunge: “Noi sappiamo che Il cibo può diventare anche produttore di pace, nel momento in cui si rispetta la terra e chi la terra ogni giorno la coltiva; ed il rispetto passa anche attraverso il classico fluire delle stagioni, con un’agricoltura di tipo biodinamico che punti di più alla qualità che alla quantità”.- “La terra si rispetta altresì, contrastando l’inquinamento delle falde acquifere, comprando e mangiando non solo prodotti genuini, ma anche dotati di certificazioni etiche che dimostrino la mancanza di sfruttamento dell’uomo sull’uomo – aggiungono Giovanni Cocco e Lillo Carboni, soci fondatori di Eat&buffas, perché mangiare un pomodoro figlio del caporalato significa accettare che sia rosso non solo perché baciato dal sole, ma perché in esso c’è il sudore e il sangue di una donna o di un uomo morti nei campi della Puglia. Noi crediamo che il cibo sia invece, energia per la vita, una vita che non può e non deve essere fatta di sfruttamento né della terra e tanto meno dell’uomo.
Dobbiamo sforzarci di promuovere ogni giorno di più l’idea per cui nella semplicità delle materie prime ci sia la via per vivere in modo più sano ed equilibrato. Occorre ripartire dalle nostre tradizioni, elaborando sistemi di fruizione del cibo innovativi, che assecondino i ritmi frenetici della vita attuale, senza snaturare la natura e la convivialità del pasto. In questa ottica nasce l’idea di valorizzare ancora di più il cibo strada; un cibo semplice, genuino, fantasioso, colorato e rispettoso del territorio.
Il cibo di strada su ruota è uno strumento accattivante per allontanare i giovani dal cibo spazzatura, avvicinando le persone ad un tipo di cucina rapida, ma allo stesso tempo di qualità. ”.Un richiamo questo sul lavoro che rafforza la presenza di Eat&buffas in questo primo di maggio, festa dei lavoratori.
Tra gli stand e i truck colorati si potranno gustare le migliori produzioni isolane- dai wüstel artigianali made in Sardegna agli Hambuerger di Bortigalesa, passando per i fritti di pesce, gli arrosticini di pecora. Non mancheranno menù dedicati ai più piccoli e a chi soffre di intolleranze alimentari. I prezzi saranno alla portata di tutti nel rispetto della miglior tradizione del cibo di strada.