L’avvio di un percorso che, con il coinvolgimento di istituzioni, cittadini e operatori economici, potrà consentire di individuare la presenza di eventuali presupposti utili all’ampliamento dell’area marina protetta.
Una zona regolamentata in maniera adeguata e senza preclusioni per nessun operatore economico, che porti però alla salvaguardia del mare e dell’ambiente. Questo, in sintesi, quanto emerso nei giorni scorsi all’incontro pubblico “Aree marine protette: vincoli e benefici”, organizzato dal Comune di Stintino nella sala conferenze del Mut in via Lepanto.
A confrontarsi con gli operatori presenti, pescatori delle varie categorie che operano nel golfo dell’Asinara, c’erano il sindaco Antonio Diana, il direttore dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara” Vittorio Gazale e il direttore del parco nazionale dell’Asinara Pier Paolo Congiatu.
«In considerazione del fatto che da operatori e cittadini sono arrivate istanze per una estensione dell’Amp, vogliamo capire – ha detto il sindaco in apertura di incontro – se ci sono i presupposti per realizzare un’ampliamento quindi conoscere le vostre opinioni in merito. Soltanto così potremo raggiungere un risultato condiviso. E questa riunione deve essere intesa come un’occasione di confronto.
«Quello che interessa tutti è garantire la preservazione dell’ambiente e il rispetto del mare che, in tanti, vorremmo tornasse a essere il mare che abbiamo conosciuto 40, 50 anni fa», ha aggiunto.
«In una ipotesi di ampliamento, l’area marina protetta conserverà la sua identità – ha detto Pier Paolo Congiatu – e l’allargamento riguarderà la sua gestione. I vincoli interesseranno gli aspetti relativi alla conservazione del patrimonio naturale e la sua gestione, ma i benefici saranno forti ed evidenti, sia per la vita del mare sia per le persone che abitano sul territorio limitrofo».
Nel caso di una estensione, comunque, questa dovrà essere studiata in maniera approfondita, anche da un punto di vista socio-economico, soprattutto in considerazione del fatto che il suo ampliamento si realizzerebbe in un’area con una rilevante presenza antropica.
Alcuni operatori hanno quindi chiesto quale potrebbe essere l’estensione dell’area marina protetta, quali le possibilità di deroghe e hanno rimarcato la necessità di controlli.
La presenza di regole precise quindi potrebbe contribuire a un miglior utilizzo dell’area ma «non si esclude possano essere chieste delle deroghe – ha sottolineato Vittorio Gazale – così come avviene in altre aree marine protette, mentre la creazione di zone cuscinetto potrebbe facilitare il controllo».
Ma a cambiare dovrà anche essere l’approccio culturale dell’uomo verso il mare, inteso come risorsa da tutelare. «Perché – ha concluso il primo cittadino – tutti dobbiamo essere fruitori responsabili che guardano alla salvaguardia dell’ambiente».
L’incontro ha così aperto un percorso che l’amministrazione ha intenzione di portare avanti anche con la creazione di tavoli tecnici che possano vedere protagonisti anche gli operatori del settore.