Apre la terza ed ultima giornata di convegno il Dott. Jean Maquet, Psicologo e Psicoterapeuta TSTA-P che, attraverso il suo intervento “To play with – as a keystone of a humanistic psychoterapy: reflections of a transactional analist“, “Giocare con – come pietra miliare della psicoterapia umanistica: riflessioni di un analista transazionale“, introduce il tema cardine dell’incontro che fa da sfondo a tutti gli altri. “Giocare con“, in un mondo dove il bisogno di riconoscimento e di “controllo”, passante attraverso l’attribuzione di specifiche etichette, categorie, calcoli algoritmici, sulla base di precisi ed elaborati prospetti logico-razionali, sembra aver segnato una sottile linea di demarcazione fra mondo dell’infanzia e dell’età adulta, la quale, insistentemente quanto inconsapevolmente ed internamente divisa, cerca risposte all’esterno, non rendendosi conto d’essersi “dimenticata di se stessa“: continua a “mancare. volontariamente o involontariamente. il punto“. Il bisogno, sempre più crescente, di un lavoro su Se Stessi che richiede impegno, sacrificio, costanza e, di là da tutte le convinzioni tese a nascondere le ferite emotive, in particolar modo la più profonda dovuta alla mancanza d’Ascolto, dovrebbe costituire l’aspetto cosciente del nostro stare “al mondo”; è necessario, in questo senso, un rivolgimento all’interno.“Osserva la vita con gli occhi di chi gioca, in modo non-serio. La differenza è abissale. Quando vai in ufficio, hai una mentalità totalmente diversa: sei teso, ambizioso, preoccupato, stressato. Ma se percorri la stessa strada per una passeggiata mattutina – la via, gli alberi, gli uccelli, il cielo, le persone e anche tu siete gli stessi – non sei teso, non sei stressato, perché non stai andando in nessun luogo particolare. È solo una passeggiata mattutina!”
da “La vita è gioco“, Osho
Il gioco come “ritorno alla nostra vera essenza” davanti agli inutili drammi, scene illusorie delle pagine del tempo. Il Ritorno all’origine, alla propria unicità, con l’intenzione di “chiudere il cerchio”: superare i condizionamenti per non riproporli mai più.
“Vorrei che divenissi capace di vivere sulle onde – dove il sole scintilla, la tempesta infuria e i venti soffiano impetuosi – ma anche di scendere nell’abisso, dove cessa ogni tempesta e c’è solo oscurità profonda, il sole non penetra mai, tutto è silenzioso, tranquillo e sereno, privo di disturbi e interferenze. Mi piacerebbe che diventassi capace di entrambe le cose: se una ti rende incapace dell’altra, non sei un essere umano molto ricco!”
da “La vita è gioco“, Osho
L’intervento successivo vede la Dott.ssa Laura Bastianelli, Psicologa e Psicoterapeuta, in un amichevole scambio di sguardi e parole, con il Dott. Bruce Ecker, presente in videoconferenza per “Intervistando Bruce Ecker, La Coherence Therapy nell’ottica umanistico-esistenziale: risvolti clinici e prospettive per il futuro“. Una riflessione sulla Coherence Therapy, insieme unificato di metodi e concetti atti a promuovere profondi cambiamenti nella persona ed uno stare insieme, in conclusione, a suggellare l’importanza del princìpio universale della condivisione. La tavola rotonda “Cosa resta dell’umano: implicazioni per la cura” con Jean Maquet, Susanna Bianchini, Carla De Nitto, Cinzia Messana ed Emilio Riccioli, mette a confronto le diverse istanze per ri-unificarle, come sempre accade, in una sola visione che finisce per “azzerare” ogni differenza teorico-metodologica: perché tutti i sentieri conducano sempre ad una semplice conclusione che prevede l’annullamento di ogni dualismo.
In questo modo si chiude il sipario sul convegno che ha visto la partecipazione di tante anime in cammino su un sentiero che è sempre lo stesso: persone che, a seguito delle loro numerose e singolari esperienze, hanno riconosciuto, nella nuova forma d’Ascolto, l’unica possibile alternativa ad una richiesta d’attenzione che, insoddisfatta, comporta risultati ormai noti.
“La vita non è la creazione di qualcosa di nuovo, ma solo uno sbocciare… deve solo schiudersi rimuovendo le barriere. Gli ostacoli vanno messi da parte: sei come un bocciolo, quando gli ostacoli non ci sono più, cominci a fiorire, ma ciò che diventerai lo sei già, in essenza. Puoi diventare solo ciò che sei. Puoi diventare solo il tuo essere: non esistono altri modi di diventare, non c’è nient’altro che puoi diventare”
da “La vita è gioco“, Osho
L’importante è Esserci: la tua presenza, unica ed irripetibile, fa la differenza. Il quadro è composto di tanti colori, le cui gradazioni definiscono le impressioni. Il silenzio del cuore raccoglie un insieme di immagini, suoni, odori nell’intento di ricordarSi, ricordare quel che sempre siamo stati e farne dono al mondo.
Daniele Fronteddu