Attivisti fanno una irruzione pacifica nell’ufficio comunale del comune di Caresana (Vercelli) e appendono uno striscione al balcone.
Oggi venerdì 26 aprile intorno alle 12.30 un gruppo di attivisti per i diritti degli animali ha occupato pacificamente gli uffici comunali di Caresana (Vercelli) srotolando dalle finestre uno striscione con frasi di condanna verso la anacronistica corsa dei buoi che si terrà domenica 28 aprile sul suolo comunale in occasione dei festeggiamenti patronali.
Gli attivisti, che si sono dichiarati non appartenenti ad alcuna sigla animalista, si sono pacificamente trattenuti negli uffici di corso Roma 11 dove in assenza del Sindaco Claudio Tambornino hanno chiesto un incontro con il Vicesindaco Elio Binelli, che ha però rifiutato il confronto con un portavoce del gruppo. Gli attivisti avrebbero solo rivendicato il rispetto per gli animali e sottolineato come dalla prima edizione della corsa dei buoi ad oggi ci siano state centinaia di anni di evoluzione morale e culturale che possono insegnare come per celebrare il Patrono non sia necessario ripetere il maltrattamento che vede animali di indole pacifica e tranquilla come i buoi costretti a correre sollecitati con urla e bastoni.
“Far correre questi animali è un fatto intollerabile, una vera tortura che ogni anno avviene sotto gli occhi di tutti anche dei bambini, ai quali si dovrebbe insegnare che l’empatia è un valore umano, mentre adulti e genitori partecipando alla corsa insegnano loro a leggere il maltrattamento come un divertimento. Non sarà il terriccio che quest’anno sarà buttato per la prima volta sull’asfalto prima della gara a rendere meno intollerabile e più etica la corsa.
Il Sindaco e il Vicesindaco chiamati in causa oggi nella loro veste istituzionale, dovrebbe dare l’esempio alla cittadinanza e farsi carico di nuovi messaggi come ad esempio che tormentare degli animali è un disvalore.
L’azione si è conclusa con l’arrivo della Digos che ha scortato il gruppo mentre parte della cittadinanza si era radunata con intenti aggressivi e minacciosi intorno agli attivisti.