La mostra, curata da Roberta Vanali e che ha ricevuto il Patrocinio del Comune di Cagliari ed è organizzata con il contributo del Consorzio Camù, nasce dall’esigenza di dare voce all’ambito artistico femminile sempre troppo sottovalutato anche quando si tratta di riflettere sulla figura stessa della donna. Pertanto, sono state prese in considerazione le 20 autrici più rappresentative del territorio isolano con l’obiettivo di declinare la figura femminile nei suoi aspetti peculiari partendo da artiste storiche come Maria Lai, Rosanna Rossi e Rita Thermes, passando per la generazione di mezzo (Caterina Lai, Maria Grazia Oppo, Anna Marceddu) per giungere alle artiste più giovani, ma già ben inserite sul territorio nazionale. Il progetto prevede l’esposizione di oltre 60 opere tra pittura, fotografia, installazione, scultura, illustrazione e musica.
La mostra, inoltre, è l’occasione per presentare due opere inedite di Rita Thermes e una di Maria Grazia Oppo, due artiste del panorama artistico sardo finora trascurate e battezzare il sodalizio artistico tra Giusy Calia e Marzia Lioci.
Queste tutte le artiste: Giusy Calia & Marzia Lioci, Giulia Casula, Emanuela Cau, Silvia Corda, Paola Corrias, Elisa Desortes, Elisabetta Falqui, Ilaria Gorgoni, Caterina Lai, Maria Lai, Monica Lugas, Anna Marceddu, Silvia Mei, Maria Grazia Oppo, Rosanna Rossi, Giulia Sale, Fernanda Sanna, Josephine Sassu, Kiki Skipi e Rita Thermes.
“O donne povere e sole / violentate da chi / non vi conosce. / Donne che avete mani / sull’infanzia, / esultanti segreti d’amore / tenete conto
/ che la vostra voracità / naturale non / sarà mai saziata. / Mangerete polvere, / cercherete d’impazzire / e non ci riuscirete, / avrete sempre il filo / della ragione che vi / taglierà in due. / Ma da queste profonde / ferite usciranno / farfalle libere.”
Questi versi della poetessa Alda Merini, scelti dalla curatrice Roberta Vanali, mettono l’accento sulla complessità dell’universo femminile dal momento che, nonostante quell’emancipazione che cerca di difendere con le unghie e coi denti, continua ad essere Quell’oscuro oggetto del desiderio – per parafrasare Luis Buñuel – per cui la visione della femminilità è ancora filtrata dalla concezione maschilista che sempre più spesso fa vittime innocenti con la violenza più sinistra. Il progetto L’Altra Eva nasce per indagare la complessità e le contraddizioni della figura femminile in continua mutazione attraverso lo sguardo esclusivamente femminile e giungere al di là di quegli aspetti stereotipati, come la seduzione del corpo, e mettere in evidenza prerogative più profonde.
Una performance della musicista Silvia Corda accompagnerà la serata dell’inaugurazione.