Va spedito verso la sua solenne produzione finale. A Castelsardo cinque moduli sui sette previsti dal programma Agitamus 2019 sono già stati completati da parte degli alunni che frequentano le classi primarie e secondarie dell’Istituto Comprensivo Eleonora d’Arborea. Si sono approcciati con tanto entusiasmo agli sport paralimpici propagandati da quattro atleti isolani in rappresentanza di tre federazioni: FISDIR, FITeT e FIDS.
Nell’ambito della disabilità intellettiva sono intervenuti i due nuotatori della ASD Progetto Albatross di Sassari Gavino Piras e Giovanni Marongiu, spronati a dovere dal loro tecnico Edoardo Canu. Il modulo della disabilità fisica è stato invece animato dal neo pongista Giuseppe Demontis tesserato con il Tennistavolo Sassari e supportato dai trainer Guido Spano e Salvatore Piga. Per quanto concerne la lezione sul tema “Vedere e sentire diversamente” si sono esibite ed hanno interagito con gli scolari anglonesi la danzatrice cieca Roberta Pinna e la sorella Eleonora, con il coinvolgente contributo dell’istruttrice Cristina Resta.
Nella scuola castellanese il dirigente scolastico Paolo Carta ha dato mandato alle insegnanti Anna Veronica Borielli (referente scuola primaria) e Simonetta Doro (referente scuola secondaria), di seguire le evoluzioni dei ragazzi. Gradualmente, modulo, dopo modulo, hanno assimilato con attenzione le tematiche paralimpiche e si sono immedesimati con delicatezza e simpatia in quelle azioni di vita quotidiana da affrontare con ardimenti maggiori rispetto a chi le porta a termine istintivamente.
L’amore per una disciplina sportiva può scoccare all’improvviso proprio come è capitato al giocatore di tennistavolo Giuseppe Demontis: “Pratico la disciplina da sei mesi grazie alle sollecitazioni del mio presidente societario e devo dire che mi sta piacendo tantissimo. All’Eleonora d’Arborea ho visto i ragazzi molto interessati alla pratica del mio sport – aggiunge Demontis – e credo che siano molto più consci su come le persone in carrozzina come me siano in grado di sviluppare comunque un bel gioco. Il segreto sta nell’assimilare al meglio le difficoltà che poi sono identiche per chiunque”.
Importante come sempre il ruolo rivestito dallo psicologo sempre presente e pronto a far riflettere i giovani protagonisti. “Agitamus all’inizio mi sembrava un bel progetto – dice la psicologa Siria Bonu – e intuivo che avrebbe avvicinato ragazzi e ragazze ad una riflessione profonda sulla diversità, che ognuno di noi vive ogni giorno. Ma ad essere sinceri è molto di più: appassiona, spaventa, rivela tensioni, entusiasmi, paure. Rivela che lo sport non è solo divertimento, ma anche cambiamento, fatica, dolore. E per affrontare tutto questo dolore bisogna partire necessariamente dal corpo e dalle emozioni, e trasformarlo in grinta, in voglia di vivere”.
Le dinamiche di Agitamus trovano nello psicologo dello sport Manolo Cattari il loro padre putativo. Ma a darne l’impulso è stata l’intuitività dell’attuale vice presidente vicario del CIP Sardegna Paolo Poddighe, consapevole che sarebbe stata una cassa di risonanza ideale per far germinare i semi del paralimpismo. Se il prodotto sarà diffuso in una quarantina di scuole in tutto il territorio isolano, il merito è anche della Regione Sardegna che ha programmato un generoso input economico.