Complice un governo poco consono a sostenere un mercato di questo tipo, nei giorni scorsi sono stati effettuati centinaia di sequestri in tutta Italia ed in particolare, in Sardegna, la situazione sembra essere davvero sotto controllo. Il mercato del gioco online, soprattutto se ci si diverte giocando con Netbet o su altre piattaforme autorizzate, deve essere un canale il più possibile tutelato sia per gli utenti che per gli operatori di gioco che hanno licenza dei Monopoli e che rispettano tutte le regole ed i limiti imposti dalla legge.
I controlli sul gioco online e le nuove norme
Lo scorso 9 agosto, è stato pubblicato il Decreto dignità da parte del governo del Movimento 5 Stelle e Lega che ha stabilito il divieto assoluto di pubblicità per il gioco. Questo divieto, serve a tutelare soprattutto, chi si approccia per la prima volta al mondo del gioco online e lo fa in maniera patologica. Intanto però, si tratta di un settore che continua a fatturare miliardi di euro ogni anno è che sembra tutt’altro che frenato anche dalle nuove imposizioni normative. I controlli continuano in maniera severa su questo ambito soprattutto da parte dell’Autorità Dogane e Monopoli che ha un occhio particolare di controllo sul mercato del gioco online. È proprio questo mercato infatti, a crescere a dismisura giorno dopo giorno e a non arrestare la crescita nonostante le nuove norme. Basti pensare che dal 2017 ad oggi, questo trend positivo del gioco online non si è mai fermato.
Complice anche la rivoluzione tecnologica che ha interessato un po’ tutti i settori economico finanziari on line, il gioco attira sempre più i giovani di fascia di età compresa tra i 24 ei 35 anni, stando ai dati Istat del gioco digitale. La crescita, continua, in quanto nel 2018 c’era stato un rialzo del 5% del gioco online rispetto all’anno precedente. Nei primi tre mesi del 2019 questo aumento si è attestato intorno al 11,9% andando a registrare un rialzo che forse molti non si sarebbero aspettati dopo le nuove leggi. Nel frattempo però, aspettando i dati del secondo trimestre del 2019, quella che è cambiata molto è anche la fascia di pubblico di riferimento nonché la richiesta di questo mercato.
Gli investimenti nel settore del gaming online
Il gioco online continua ad affascinare molti imprenditori. Nello specifico, chi opera nel gioco online sta investendo il 4% della spesa totale, stando ai dati Agimeg di qualche tempo fa, per incentivare l’utilizzo delle piattaforme web per il gioco online attraverso i dispositivi mobili. Si tratta di una sfida che deve essere raccolta dagli operatori del settore in quanto dà la possibilità di permettere agli utenti di giocare in qualunque posto si trovino. Tutte le principali piattaforme web del settore, danno la possibilità attraverso le applicazioni per dispositivi mobili o attraverso ad esempio un sito che sia responsive e sia adatto alle esigenze dei dispositivi portatili, di giocare a qualunque tipologia di gioco.
Ma questo non basta ai giocatori del 2019 che oltre a chiedere l’innovazione tecnologica, sono sempre più proiettati anche in un’offerta molto diversificata. È importante puntare su questo tipo di prodotti perché gli utenti non si fermano solo alle richieste relative al casinò o ai classici giochi come blackjack o roulette, ma cercano molto di più. Adesso le richieste principali, sono ad esempio i giochi di abilità. Intanto però, secondo i dati dell’Agenzia giornalistica del mondo del gioco, il casinò continua ad essere sempre l’elemento chiave del mondo. Si tratta di un gioco che anche nel corso del primo trimestre del 2019, ha registrato una crescita nel suo utilizzo qualificata oltre il 5%. In calo invece la fruizione del poker, sia a cache che a torneo.
In questo settore, la percentuale ha subito un ribasso pari al 3% del totale. Oltre a questi trend positivi, va però sottolineato che servono sempre più controlli da parte delle forze dell’ordine per chi non opera in maniera corretta. Prima di avvicinarsi per questo al mondo gioco, gli utenti hanno imparato a riconoscere chi non è corretto e chi non espone il bollino di certificazione da parte dell’Autorità Dogane e Monopoli. Nelle scorse settimane, sono stati oscurati oltre 8000 siti che non avevano questi requisiti.