Vita d’artista fra parole e musica con “Mimì – da sud a sud sulle note di Domenico Modugno” – lo spettacolo scritto e interpretato da Mario Incudine, per la regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino, in cartellone – in prima regionale – DOMANI (giovedì 4 aprile) alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, venerdì 5 aprile alle 21 al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura di Macomer e infine sabato 6 aprile alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo per la Stagione 2018-2019 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Una pièce originale ispirata alla storia e alle melodie rese indimenticabili dal grande cantautore pugliese, simbolo della cultura italiana nel mondo, in cui la straordinaria carriera del giovane di Polignano a Mare dal poliedrico talento diventato “Mr Volare”, dalla difficoltà degli esordi fino al successo mondiale, riflette le aspirazioni e i sogni dei ragazzi e delle ragazze di un reale, ma anche metaforico Meridione. Sotto i riflettori – insieme al poliedrico attore e cantastorie siciliano Mario Incudine, con all’attivo importanti collaborazioni con artisti come Moni Ovadia (con il quale ha firmato la regia di “Liolà” e “Le Supplici”) – l’ensemble formato da Antonio Vasta (pianoforte e fisarmonica e organetto), Antonio Putzu (fiati) e Manfredi Tumminello (chitarre e bouzouki); i testi dello spettacolo sono di Sabrina Petyx, i costumi di Daniela Cernigliaro, il disegno luci di Giuseppe Cutino e Vincenzo Miserandino e il suono di Ferdinando Di Marco
Focus su una figura affascinante, per certi versi anche misteriosa e quasi leggendaria, tra l’eco di quella voce inconfondibile capace di rendere la leggerezza e la magia di un sogno e la struggente malinconia di un addio, di cantare il dolore e l’amore, la felicità e l’amarezza e il ricordo delle numerose apparizioni sul grande e sul piccolo schermo, per un ritratto dell’artista e dell’uomo, tra il carisma dell’attore e cantante e l’impegno politico. “Mimì” è quindi un implicito omaggio a Domenico Modugno – uno dei “padri” della canzone italiana” – la cui folgorante ascesa incarna il desiderio di riscatto delle genti del Sud – e quindi delle periferie del mondo – tra la determinazione e tenacia, o se si preferisce la visionaria “follia” dell’aitante giovanotto che confidando nelle proprie capacità ha coraggiosamente scelto di abbandonare la tranquillità della provincia per cercare fortuna in una grande città.
Nell’Italia degli Anni Cinquanta, Domenico Modugno si cimenta con il teatro e il cinema, fa perfino il rumorista alla radio, ma intanto inizia la sua carriera come cantante, ottenendo i primi contratti con una casa discografica, riuscendo a farsi via via conoscere e apprezzare dal pubblico e dagli addetti ai lavori, fino al trionfo a Festival di Sanremo nel 1958 con “Nel blu dipinto di blu”. Il successo continua: nei decenni successivi il cantautore pugliese diviene popolare al di qua e al di là dell’oceano e i suoi brani entrano a far parte dell’immaginario e della colonna sonora del Novecento.
“Mimì – da sud a sud sulle note di Domenico Modugno” è il racconto di un sogno che diventa realtà, la conferma che credere in se stessi e seguire le proprie inclinazioni è la chiave per realizzarsi sia artisticamente che umanamente, e di fronte ai fallimenti, alle cadute, ai rifiuti inevitabili occorre non arrendersi, ma lottare, ma anche impegnarsi, studiare per dare un significato alla propria vita. Il successo cui ambire non è (soltanto) quello esteriore, il consenso del pubblico e la ricchezza, ma soprattutto la possibilità di esprimersi con la coscienza di aver fatto del proprio meglio per decidere il proprio destino – se non proprio afferrare la felicità.
Lo spettacolo – si legge nella presentazione – è «Un viaggio. Da Sud a Sud. Sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, quelle legate alla Sicilia, a una terra che lui ha adottato perché, come gli disse Frank Sinatra _“Fingiti siciliano! La Sicilia la conoscono tutti, tutti sanno dov’è e poi il dialetto è molto simile al tuo, al pugliese. Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!”. Un viaggio quotidiano verso una terra straniera chiamata palcoscenico, una terra da dovere raggiungere e conquistare. Le aspirazioni di un uomo del Sud chiamato Mimì ma che potrebbe avere mille nomi diversi, una storia fatta da mille storie… Mimì siamo noi. Ogni giorno che passa. Noi di Ieri. Noi di Oggi. Noi di Domani. Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.»
Una pièce originale ispirata alla storia e alle melodie rese indimenticabili dal grande cantautore pugliese, simbolo della cultura italiana nel mondo, in cui la straordinaria carriera del giovane di Polignano a Mare dal poliedrico talento diventato “Mr Volare”, dalla difficoltà degli esordi fino al successo mondiale, riflette le aspirazioni e i sogni dei ragazzi e delle ragazze di un reale, ma anche metaforico Meridione. Sotto i riflettori – insieme al poliedrico attore e cantastorie siciliano Mario Incudine, con all’attivo importanti collaborazioni con artisti come Moni Ovadia (con il quale ha firmato la regia di “Liolà” e “Le Supplici”) – l’ensemble formato da Antonio Vasta (pianoforte e fisarmonica e organetto), Antonio Putzu (fiati) e Manfredi Tumminello (chitarre e bouzouki); i testi dello spettacolo sono di Sabrina Petyx, i costumi di Daniela Cernigliaro, il disegno luci di Giuseppe Cutino e Vincenzo Miserandino e il suono di Ferdinando Di Marco
Focus su una figura affascinante, per certi versi anche misteriosa e quasi leggendaria, tra l’eco di quella voce inconfondibile capace di rendere la leggerezza e la magia di un sogno e la struggente malinconia di un addio, di cantare il dolore e l’amore, la felicità e l’amarezza e il ricordo delle numerose apparizioni sul grande e sul piccolo schermo, per un ritratto dell’artista e dell’uomo, tra il carisma dell’attore e cantante e l’impegno politico. “Mimì” è quindi un implicito omaggio a Domenico Modugno – uno dei “padri” della canzone italiana” – la cui folgorante ascesa incarna il desiderio di riscatto delle genti del Sud – e quindi delle periferie del mondo – tra la determinazione e tenacia, o se si preferisce la visionaria “follia” dell’aitante giovanotto che confidando nelle proprie capacità ha coraggiosamente scelto di abbandonare la tranquillità della provincia per cercare fortuna in una grande città.
Nell’Italia degli Anni Cinquanta, Domenico Modugno si cimenta con il teatro e il cinema, fa perfino il rumorista alla radio, ma intanto inizia la sua carriera come cantante, ottenendo i primi contratti con una casa discografica, riuscendo a farsi via via conoscere e apprezzare dal pubblico e dagli addetti ai lavori, fino al trionfo a Festival di Sanremo nel 1958 con “Nel blu dipinto di blu”. Il successo continua: nei decenni successivi il cantautore pugliese diviene popolare al di qua e al di là dell’oceano e i suoi brani entrano a far parte dell’immaginario e della colonna sonora del Novecento.
“Mimì – da sud a sud sulle note di Domenico Modugno” è il racconto di un sogno che diventa realtà, la conferma che credere in se stessi e seguire le proprie inclinazioni è la chiave per realizzarsi sia artisticamente che umanamente, e di fronte ai fallimenti, alle cadute, ai rifiuti inevitabili occorre non arrendersi, ma lottare, ma anche impegnarsi, studiare per dare un significato alla propria vita. Il successo cui ambire non è (soltanto) quello esteriore, il consenso del pubblico e la ricchezza, ma soprattutto la possibilità di esprimersi con la coscienza di aver fatto del proprio meglio per decidere il proprio destino – se non proprio afferrare la felicità.
Lo spettacolo – si legge nella presentazione – è «Un viaggio. Da Sud a Sud. Sulle note delle canzoni di Domenico Modugno, quelle legate alla Sicilia, a una terra che lui ha adottato perché, come gli disse Frank Sinatra _“Fingiti siciliano! La Sicilia la conoscono tutti, tutti sanno dov’è e poi il dialetto è molto simile al tuo, al pugliese. Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!”. Un viaggio quotidiano verso una terra straniera chiamata palcoscenico, una terra da dovere raggiungere e conquistare. Le aspirazioni di un uomo del Sud chiamato Mimì ma che potrebbe avere mille nomi diversi, una storia fatta da mille storie… Mimì siamo noi. Ogni giorno che passa. Noi di Ieri. Noi di Oggi. Noi di Domani. Noi che desideriamo Volare ma che non sempre sappiamo di avere le ali per poterlo fare.»