“La verità vi farà liberi”, cita Olita dal Vangelo secondo Giovanni (cfr. Gv 8,32).
La verità infatti non è un possesso, la verità è una ricerca. Verità e ricerca della verità sono facce di una stessa medaglia, come lo sono il cammino e la meta. Il cammino ha bisogno della meta, altrimenti manca di senso, di direzione. Ma la meta ci rivela qualcosa di nuovo solo se ha alle spalle un cammino autentico, percorso con tenacia, passione e impegno. Ecco allora che si può intendere la verità come un sapere in cammino, in movimento …
… ecco, dunque, il costo della verità: mettere in discussione tutto nell’intraprendere insieme un cammino, una lotta per la giustizia, contro la solitudine, contro il silenzio e la paura imposte dalla criminalità organizzata a danno di una famiglia come tante…” (Dalla Prefazione di don Luigi Ciotti)
Marco Carboni, sindacalista sardo, viene inviato in Calabria dalla segreteria nazionale del suo sindacato per cercare di risolvere una lunga e dura vertenza aperta dagli operai delle industrie della piana di Gioia Tauro. Un mese dopo il suo arrivo viene assassinato a Rosarno, al termine di una cena. Sette anni più tardi la famiglia Carboni, su precisa richiesta di un fratello dell’ucciso, fatta in punto di morte, chiede allo studio legale Deffenu di cercare di scoprire la verità. L’inchiesta giudiziaria aperta sull’assassinio non ha portato
a nulla e rischia la definitiva archiviazione.
Il capitano dei carabinieri Gino Murgia, recatosi in Calabria per indagare, stabilisce che Marco Carboni era stato ucciso perché aveva scoperto che la ‘ndrangheta utilizzava il porto di Gioia Tauro per traffici illeciti, ma, per una tragica concatenazione di eventi, l’inchiesta non riparte.
Una parte della famiglia Carboni è comunque soddisfatta del risultato, un’altra no perché, senza un processo o una sentenza, i figli e la moglie dell’ucciso non avranno diritto ad alcun risarcimento. Come accaduto nel 1965 e nel 1980, sempre in Calabria, per Luigi Silipo e Peppino Valarioti, esponenti del Pci, la storia si ripete purtroppo per tanti eroi civili – sacerdoti, uomini delle forze dell’ordine, giornalisti – sulle cui vicende non verrà mai fatta luce.
Come scrittore, dopo una lunga stagione dedicata alla saggistica (tra le tante pubblicazioni, da segnalare: “Sardegna in fiamme. Prospettiva il deserto?”, 1991 Stef; “Vite devastate. Il caso Manuella”, 1995 Edes; “San Sperate, all’origine dei murales” – con foto di Nanni Pes – 2007 AM&D, è passato alla narrativa.
I suoi precedenti romanzi: “La borsa del colonnello”, 2008 Cuec; “Il futuro sospeso”, 2009 Cuec; “Il faro degli inganni”, 2011 Edes; “Codice libellula – La verità negata”, 2013 Edes; “Anime rubate”, 2015 Città del Sole, con il quale ha vinto la ‘Selezione libro dell’anno 2015’, premio bandito dal “Salotto Letterario” di Osilo. “L’oltraggio della sposa”, 2016 Città del Sole.