Le nuove previsioni, oltre ad armonizzare la protezione per i whistleblower nei vari Paesi dell’Unione, introdurranno importanti miglioramenti in Italia, soprattutto per i dipendenti del settore privato oggi meno tutelati rispetto a quelli del pubblico, dato che la direttiva si applicherà a entrambi i settori in maniera indistinta.
I whistleblower anonimi godranno inoltre di maggiori garanzie, andando a colmare un vuoto della legge italiana: gli enti avranno l’obbligo di prendere in esame le loro segnalazioni e il segnalante anonimo la cui identità dovesse emergere in un secondo momento avrà comunque tutte le tutele che gli spettano.
Infine, protezione non solo per chi segnala, ma anche per i colleghi che “aiutano” il whistleblower nel suo percorso di segnalazione.
“I prossimi due anni saranno cruciali per la trasposizione delle nuove norme nel nostro Paese – dichiara Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia – In Italia abbiamo già una buona base di partenza e speriamo che il nostro Governo non faccia un copia e incolla del testo adottato dall’Unione Europea ma adatti le nuove previsioni alle esigenze della realtà italiana, con particolare attenzione alla tutela della riservatezza dei segnalanti e agli oneri a carico degli enti”.