Il Primo Cittadino, in occasione del momento di raccoglimento organizzato per quella stessa sera, ha infatti dichiarato che “In questo giorno triste per Nuoro, per la Sardegna, per le donne e per gli uomini, il Consiglio Comunale, all’unanimità, senza divisioni, condanna questi gesti abominevoli ed esprime la massima solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, e prega perché queste cose non capitino più” e a proposito della sospensione dei lavori del Consiglio previsti per quel giorno ha affermato che “il Consiglio comunale ha deciso di non trattare gli argomenti all’ordine del giorno, perché non ne avevamo la forza. Volevamo solo gridare il nostro no alla violenza sulle donne, no alla violenza di genere”.
Ieri sera ad Ozieri, paese natale della vittima, tutta la comunità si è riunita in una commovente fiaccolata per commemorare la compaesana, mentre per il giorno dei funerali è stato proclamato il lutto cittadino
I fatti. Il 31 marzo Romina Meloni, 49 anni, di Ozieri ed operatrice socio-sanitaria, viene uccisa con un colpo di pistola, nel suo appartamento di via Napoli, a Nuoro, dal suo ex convivente Ettore Sini di Bono, 49 anni e guardia carceraria che ferisce gravemente anche il compagno della vittima, il nuorese, Gabriele Fois, ricoverato ora in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell’Ospedale San Francesco.
Sini, dopo l’omicidio si è dato alla fuga ed è stato arrestato mentre vagava a Sassari in stato confusionale.
Braccato dai carabinieri ha confessato tutto ed è stato portato nel carcere di Bancali.
La donna, a quanto risulta, malgrado non avesse mai sporto denuncia contro Sini, avrebbe confidato ad alcuni vicini di non sentirsi al sicuro.
Due femminicidi in due giorni. A poca distanza dall’omicidio di Romina Meloni, si conta un’altra vittima, Loredana Calì 40 anni, uccisa a Catenanuova in provincia di Enna con due colpi di pistola dal suo ex marito Filippo Marraro di 51 anni.
Una vendetta brutale quella dei due uomini, incapaci di reagire davanti alla separazione, accecati dalla gelosia per quelle donne che avevano semplicemente scelto di percorrere un’altra strada, di cominciare una nuova vita.
Ad oggi i femminicidi avvenuti dall’inizio dell’anno sono stati 17. Secondo l’Istat , in Italia l’80,5% delle donne uccise è vittima di una persona che conosce e nel 43,9% dei casi si tratta del partner attuale o passato.
Onda Rosa si mobilita. Il centro Antiviolenza Onda Rosa di Nuoro, ha deciso di mobilitarsi promuovendo una manifestazione che si terrà il 5 Aprile dalle ore 19:00 alle 22:00 a Nuoro e che partirà dalla Stazione dei treni.
La manifestazione è stata organizzata per mandare un segnale forte contro la violenza sulle donne, per mostrare solidarietà alle vittime: “Siamo arrabbiatissime non solo addolorate” scrivono le organizzatrici su Facebook “Per affrontare il fenomeno dei femminicidi c’è bisogno di un profondo cambiamento culturale, che deve necessariamente partire dal riconoscimento della dimensione di genere della violenza, dello squilibrio del potere tra uomini e donne nel lavoro, in famiglia, in politica e nella società. Riconoscere questo significa attuare politiche specifiche e mirate in grado di superare queste diseguaglianze che portano 1 donna su 3 a vivere la violenza e al femminicidio di una donna ogni 60 ore.” e concludono ” La nostra mattanza deve finire”.