Dal 6 aprile al 13 aprile 7 studenti di diverse nazionalità alla scoperta del territorio oristanese con i volontari del Centro Locale di Oristano di Intercultura. Non solo “turismo”: i ragazzi sono stati accolti dalle famiglie locali e hanno partecipato ad incontri formativi organizzati dalle scuole.
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Si è rinnovato anche quest’anno uno degli appuntamenti più attesi da molti studenti e famiglie delle scuole superiori di secondo grado di città: dal 6 aprile al 13 aprile si è svolta la “Settimana di scambio” organizzata dai volontari di Intercultura del Centro locale di Oristano per permettere a chi desidera aprire la propria porta di casa al mondo per un breve periodo di tempo.
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Sono stati ospitati 7 studenti stranieri di altrettante nazionalità che stanno attualmente trascorrendo il loro anno di studio e di vita con Intercultura in una diversa parte dell’Italia, sempre ospitati su base volontaria da una famiglia locale e frequentando una scuola pubblica, così come qualsiasi adolescente italiano.
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I thailandes Pai, Parinda, Organn e Atiwan, l’olandese Aradia, la finlandese Julia e la peruviana Ana Paula,sono stati guidati alla conoscenza del territorio non solo dai volontari locali di Intercultura, ma anche da “guide turistiche” molto speciali: i loro coetanei stranieri che stanno attualmente trascorrendo il loro anno scolastico a Oristano e dintorni, ospiti di famiglie locali: Ploy dalla Thailandia, Eduardo dall’Indonesia, Mariana dal Messico, Juliana dall’Honduras, Kasjia dall’Austria e Sarah dagli USA.
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Una parte importante della Settimana di scambio è stata dedicata agli incontri organizzati dalle scuole del territorio che si dimostrano così di essere sempre in prima linea nel desiderio di proseguire a lunghi passi nel processo di internazionalizzazione, offrendo ai propri studenti la possibilità di conoscere un condensato di culture diverse e di riflettere sull’importante tema delle competenze per una cultura della democrazia.
<<Alla base del progetto educativo di Intercultura – spiega Rosella Zocheddu, insegnante, volontaria e curatrice della SDS di Oristano – c’è la consapevolezza che lo scambio studentesco sia lo strumento privilegiato di apprendimento interculturale. La settimana di scambio ne moltiplica l’impatto e la portata, perché riesce a ad avvicinare e a coinvolgere un numero sempre maggiore di famiglie e scuole del territorio interessate a “non guardarsi più l’ombelico” ma a sviluppare conoscenze e strumenti che li aiutino a vivere in un mondo sempre più connesso e globalizzato>>.
Unico comune denominatore di tutti questi appuntamenti, oltre alla conoscenza e il confronto con gli studenti provenienti da altre parti del mondo sono state le attività di educazione interculturale in cui il gruppo classe è stato invitato, interagendo con i giovani ospiti, per riflettere su tematiche globali legate alla sfera dei VALORI (valorizzare gli altri esseri umani, la diversità culturale, la democrazia, la giustizia, l’equità), degli ATTEGGIAMENTI (rispetto, tolleranza dell’ambiguità, apertura all’alterità culturale), delle ABILITA’ (pensiero critico, cooperazione, competenze linguistiche, comunicative e plurilingue, ascolto e osservazione, empatia) e delle CONOSCENZE E COMPRENSIONI CRITICHE di se stessi delle proprie e delle altre culture, del mondo.
<<E’ sempre emozionante vedere gli studenti, italiani e stranieri, riflettere su queste tematiche così importanti e attuali – conclude Rosella Zocheddu – perché sono un buon esempio di che cosa si può imparare quando ci si confronta con l’“altro” in un contesto attento alle diversità culturali. Le “cose” che si imparano sono tante: noi abbiamo scelto di concentrarci su alcuni degli ambiti di quelle che il Consiglio d’Europa ha definito “Competenze per una cultura della democrazia”: un modello che descrive i valori, gli atteggiamenti, le abilità e le conoscenze utili a “vivere insieme in condizioni di parità in società democratiche culturalmente diverse”. Quali la nostra. Se guardiamo al mondo di oggi, infatti, è importante cercare di cogliere quelle occasioni che ci consentono di sviluppare certe caratteristiche, in termine di capacità e competenze utili a diventare cittadini aperti al mondo. La mobilità internazionale basata su un progetto educativo di questo tipo può essere un’occasione da cogliere, un’occasione che mette le ali, in tutti i sensi”.