A Palermo si è verificato un altro atto vandalico a scopo intimidatorio ai danni di Igor Gelarda, candidato della Lega alle elezioni europee del 26 maggio nel collegio Sicilia e Sardegna. Un manifesto elettorale con l’immagine del responsabile siciliano enti locali del Carroccio, oltre che capogruppo in Consiglio comunale, è stato divelto e posizionato “a testa in giù” su un marciapiede in centro città, davanti ad un locale commerciale in disuso. Su Facebook è comparsa una fotografia, con il commento: “È giusto stare al proprio posto: #backtothefogna”.
Si tratta del secondo atto intimidatorio subìto in pochi giorni da Gelarda. Nella notte fra il 19 e 20 aprile, un altro manifesto elettorale, un maxi cartellone in zona Borgo Vecchio, era stato imbrattato con la scritta “Traditore della Sicilia”. Un messaggio inquietante, quello indirizzato al referente regionale del partito guidato da Matteo Salvini, che ha suscitato la solidarietà dei vertici del Carroccio, con in testa il senatore Stefano Candiani, sottosegretario al ministero dell’Interno e commissario della Lega in Sicilia.
Intanto, la concessionaria pubblicitaria che si occupa delle affissioni elettorali in città rivela: “Fino ad ora nessun altro candidato ha avuto problemi per i manifesti in questa campagna elettorale. Stiamo avendo problemi di ogni tipo, non era mai successa una cosa del genere”. La società, inoltre, rende noto che anche altri due manifesti della Lega con l’immagine di Gelarda sono stati fortemente manomessi.
“Le pressioni che sto subendo, e sfido chiunque a non viverle come atti intimidatori, non mi spaventano – dice Gelarda – anzi mi danno la forza di andare avanti convinto come sono che la Lega ha messo in campo un governo del buon senso che tanto farà per la Sicilia. I cittadini da ogni angolo dell’Isola ci stanno dando fiducia, prova ne sono le piazze piene del 25 e 26 aprile a Corleone, Monreale, Bagheria, Caltanissetta, Gela, Motta S. Anastasia e Mazara del Vallo per Matteo Salvini – conclude Gelarda – un leader insieme al quale costruiremo lo sviluppo della Sicilia, per non costringere tutti i nostri figli ad emigrare”.