Un reading dinamico del testo da cui sarà tratto lo spettacolo omonimo, che esordirà a luglio e toccherà diverse città del Sud Sardegna.
Con la partecipazione degli attori Andrea Atzori, Davide Sanna, Carlo Soro, Sara Cappello, Carla Mecucci, il pubblico sarà testimone dello sviluppo della pièce ancora in nuce.
Attraverso i canoni del dramma antico applicati al contesto contemporaneo, la tragica vicenda umana di Antonio Gramsci sarà raccontata in una forma insolita, tra dialoghi, coreutica, riflessioni e metateatro.
L’ingresso alla serata è a offerta libera.
L’opera
Un drammaturgo misconosciuto, in preda ad una crisi economica ed esistenziale, offuscato dal fumo di innumerevoli sigarette e frustranti ricerche su un tema “spendibile” per l’onnivoro mercato dello spettacolo, si “arrende” all’idea di inscenare la vicenda di Antonio Gramsci, il grande pensatore sardo, noto ad ogni latitudine.
Ma come un illustre sconosciuto può teatralizzare la vicenda del celeberrimo fondatore del partito comunista d’Italia, in chiave inedita e originale?
La folgorazione sopraggiunge con un’idea antica, quanto il teatro stesso: la Tragedia Greca. Utilizzando i canoni del dramma antico, il protagonista della vicenda, si trova alle prese con un’imprevedibile e incontrollabile esperienza meta-teatrale.
All’improvviso, lo stesso Antonio Gramsci, con estremo stupore del nostro protagonista, si materializza nell’angusto monolocale di quest’ultimo, dando il via ad una grottesca e fantasmagorica sfilata di coreuti e “maschere” tra le più significative della vita del filosofo nato ad Ales.
Sballottato dalle chiacchiere di un coro di opinionisti (che sciorina luoghi comuni e cliché), la fondamentale figura della sua dolce madre, il fiero cipiglio di Benito Mussolini, il controverso rapporto con Palmiro Togliatti e la tenerezza del legame con Julka e Tatiana Schucht, il protagonista compie un percorso di presa di coscienza sulla storia passata e la nostra contemporaneità.
Come in un dialogo platonico, Gramsci condurrà il drammaturgo verso la consapevolezza che ogni icona possa venire svuotata della propria forza antagonistica, nel contesto di una società consumistica, dove tutto è venduto, incluso l’antagonismo stesso.
Al protagonista del dramma, spogliato di ogni certezza relativa al proprio ruolo di artista, non resta che fumare un’ultima sigaretta con Antonio Gramsci.
Associazione Culturale Ludus Factory
Ludus Factory è un collettivo artistico che si pone come obiettivo la creazione e la divulgazione dell’arte teatrale in correlazione all’intero spettro delle arti, da quelle visive, a quelle musicali e letterarie.
Comprende al suo interno svariate figure intellettuali che profondono il loro impegno nella ricerca di nuovi linguaggi, consapevoli che le tecniche di rappresentazione consuete, spesso legate solamente al mero intrattenimento, e la parola “comune”, non siano sufficienti a veicolare l’infinita gamma di significati che compongono la complessità del reale.