Mentre i giornali finanziari si apprestano a presentare mega risultati e maxi cedole a favore degli azionisti, l’Enel annuncia un piano di esternalizzazioni per la sorveglianza delle dighe che comprendono impianti di produzione di energia elettrica.
FederEnergia CISAL denuncia i mancato rispetto degli impegni da parte dell’Enel che, doveva garantire occupazione e il monitoraggio della stessa assieme alle OO. SS. delle Sardegna. Non solo, vengono traditi anche gli impegni con regione ed enti locali, ai quali l’azienda aveva garantito di sovraintendere alle dighe con personale interno e proveniente dai territori dove insistono gli impianti della Sardegna.
Inoltre , negli accordi sindacali sottoscritti da Enel è scritto in chiaro che la guardiania delle dighe deve essere svolta da personale interno alle dighe.
Per quanto riguarda FederEnergia Cisal, gli organici della Sardegna si assottigliano sempre di più. Tanto che, non vorremmo però pensare che alcune scelte aziendali giusto appunto, si realizzino per colmare i vuoti di organico, allo stesso tempo aprendo a pericolose esternalizzazioni.
Questa volta l’azienda ha scelto di cedere la guardiania della diga di Gusana, dove ricadrà la prossima scelta aziendale volta alla terziarizzazione?
Come FederEnergia CISAL siamo contrari alle palesate iniziative aziendali e lo abbiamo dichiarato anche al tavolo nazionale.
In questo impianto prossimamente non saranno più presenti per garantire la guardiania della diga dei guardia dighe Enel, che si avvicendano in turno, ma bensì dei possibili vigilanti, che non necessariamente faranno parte di aziende Sarde, di cui non sapremo neanche con quali contratti saranno assunti, ma che sulla base delle esperienze vissute in queste categorie di Lavoratori, spesso accrescono le situazioni di crisi e di precariato. Di certo saranno lavoratori che spariranno dal controllo dei sindacati degli elettrici e dal contatto di settore.
Riguardo l’attività nello specifico, non comprendiamo come l’Enel possa ottemperare al ruolo di guardiania della diga, se in caso di piena improvvisa, il personale terzo non può intervenire, ma solo eventualmente telefonare ad un reperibile Enel che, deve raggiungere la diga. L’ azienda dovrà assumersi precise responsabilità in tal senso.
Resta il dubbio che possa questa essere anche, una possibile risposta di Enel alla Regione Sardegna, ed alle ultime e inspiegabili operazioni messe in campo dalla precedente giunta a suon di delibere regionali per riappropriarsi delle dighe della Sardegna attualmente in concessione all’Enel.
FederEnergia CISAL non vuole essere partecipe dei deleteri piani aziendali, non intende stare in silenzio e soprassedere ma invece da corso ad una serie di iniziative a sostegno dell’occupazione e volte a far rispettare gli impegni presi da Enel. Intendiamo salvaguardare quei posti di lavoro che resistono nonostante tutto, in territori dove è rimasta solo l’industria elettrica e il vuoto tutto attorno.”
FederEnergia-CISAL Segreteria Regionale Sardegna
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