Sono anni che lo “Sportello dei Diritti”, cerca di portare l’attenzione delle istituzioni sanitarie ai fini di una loro sensibilizzazione, il delicato tema delle cure alternative per i malati cronici e terminali che non riescono a trovare alcuna alternativa con la medicina nella “tradizionale” e che sono costretti a non poter accedervi per i costi, essendo le stesse non a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Non vi è alcun dubbio, infatti, che alcune patologie siano praticamente incurabili e solo alcune terapie alternative portino sollievo o un riconosciuto miglioramento delle condizioni di vita dei pazienti. Una diversa attenzione da parte delle istituzioni sanitarie, a partire dal Ministero della Salute, potrebbe rendere meno difficile la vita di migliaia di malati che lottano ogni giorno per la loro sopravvivenza e per sentirsi solo “un po meglio”. Ecco perché Giovanni D’Agata ritiene utile rilanciare l’appello indirizzato al Ministro Giulia Grillo, formulato da un ragazzo sardo che dal lontano 1992 combatte con l’HIV e con le terribili conseguenze che l’AIDS porta sul suo organismo.
«Buongiorno, mi chiamo Giancarlo Congiu, ho 54 anni e vivo in Sardegna, a Sassari città. Mi è stata diagnosticato l’HIV nel 1992, e sono in fase di Aids conclamata dal 2006. Ho avuto problemi molto pesanti, sono invalido al 100% ed ancora soffro di disturbi, per cui non c’è una cura risolutiva e non si trovano nemmeno cure lenitive. La cosa che più mi fa soffrire è la “neuropatia periferica”, le creme, i gel e le pomate, sono solo leggeri palliativi, con effetto blando e di brevissima durata. Il mio medico mi ha prescritto diverse cure, integratori vegetali, con capsule e bustine, ma nulla mi ha aiutato. Ho saputo che una cura lenitiva per questo dolore cronico, ossia costante, c’è: l’agopuntura, che purtroppo per le mie possibilità ha un costo proibitivo, dato che percepisco una pensione di invalidità di 220 euro al mese. Percepivo l’assegno d’indennità di accompagnamento, mi era stato tolto, ho fatto ricorso, ma non mi è stato riassegnato, dunque non posso fare altro che lanciare questo appello per poter beneficiare di questa cura affinché sia fornita dalla Azienda Sanitaria. Ecco tutto, un saluto a tutti e a tutte voi, con un abbraccio. Giancarlo»