L’area, in evidente stato di abbandono e degrado generalizzato, era di fatto diventata un ricettacolo di rifiuti di ogni tipo, facendo diventare la stessa una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.
Sul posto sono stati infatti rinvenuti ingenti quantità di rifiuti di diverse categorie, consistenti in natanti abbandonati, pedalò, contenitori in plastica per il deposito di acqua, carcasse di autovetture, motorini, materiale inerte, scarti edilizi, scaldabagni, lavatrici, cucine a gas, pneumatici, mobili, arredi e tavole in legno, piccoli elettrodomestici, rifiuti metallici e ferrosi, elementi sanitari da bagno (lavabi, wc, bidet e vasche da bagno), cavi elettrici in disuso, monitor e componenti informatiche, parabordi, attrezzature da pesca non più utilizzabili.
E’ stata altresì accertata la presenza di rifiuti di natura pericolosa per la salute, consistenti in oltre 25 lastre di eternit ed amianto nonché materiale pericoloso quali vernici, bombole di gas, batterie per auto e taniche di carburante.
L’intera area è stata quindi posta sotto sequestro penale, attualmente a carico di ignoti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per il reato di realizzazione di discarica non autorizzata ai sensi del Codice dell’Ambiente. Nei prossimi giorni verranno altresì attivate le procedure con gli Enti competenti al fine di procedere alla completa bonifica del sito.
L’attività operativa svolta si collega all’accordo di programma stipulato tra il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto ed il Ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare in materia di tutela, protezione e salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marino.