La Giuria – formata da esperti come lo psicologo e operatore teatrale Giorgio Testa, la giornalista e critica teatrale Manuela Vacca, l’organizzatrice teatrale Tatiana Floris (Cada Die Teatro) e il presidente del CeDAC Sardegna Antonio Cabiddu – ha assegnato il primo premio (del valore di 500,00 euro per i viaggi d’istruzione) a “Hashtag #14-19 – Azione ‘La Corsa’” dell’IPSIA Antonio Meucci con drammaturgia e regia di Roberta Locci.
Secondo classificato “Ubu Roi” da Alfred Jarry nella versione degli studenti del Liceo Scientifico Antonio Pacinotti diretti da Filippo Salaris e al terzo posto la “Lisistrata” di Aristofane nella mise en scène dell’ITC Primo Levi con la regia di Senio G.B. Dattena: per entrambi la possibilità di seguire la prossima stagione de La Grande Prosa e partecipare alle attività promosse dal CeDAC.
Tre spettacoli molto diversi per ispirazione e stile – frutto di un percorso laboratoriale che ha coinvolto direttamente gli studenti nella realizzazione di uno spettacolo – dall’adattamento o perfino la scrittura del testo allo studio dei personaggi e delle azioni fino alla rappresentazione sul palcoscenico.
“Hashtag #14-19 – Azione ‘La Corsa’” nasce dalle testimonianze dei ragazzi, dalle loro storie, dalle aspirazioni e dai sogni, dalla rabbia e dal disincanto di una generazione cresciuta tra la fine delle ideologie e la crisi economica del terzo millennio: adolescenti alle prese con le difficoltà quotidiane, gli impegni scolastici e la fatica dei pendolari in bilico tra una consapevolezza precoce e la fragilità della loro età.
La Giuria ha scelto di premiare lo spettacolo: «Per la capacità di parlare con grande sensibilità del quotidiano dei giovani; l’impostazione della messa in scena ha fatto emergere una autenticità emozionante e una spiccata unione del gruppo». Una scrittura scenica incentrata sul ritmo della corsa e – come spiega la regista – sulle “ragioni per fermarsi” in cui trovano spazio anche la rinuncia e l’accidia, una routine fondata sulla noia e sul male di vivere, e temi scottanti come il bullismo, l’abuso di alcolici e l’emarginazione sociale con un finale elegiaco e simbolico che tocca la mente e il cuore.
“Ubu Roi” da Alfred Jarry privilegia una cifra “gotica” nel raccontare la (ir)resistibile e sanguinaria ascesa al trono del protagonista, «capitano dei dragoni, officiale di fiducia di re Venceslao, decorato con l’ordine dell’aquila rossa di Polonia, ex re d’Aragona, conte di Sandomir», e della sua sposa – la Madre Ubu. La commedia nera – una pièce di teatro dell’assurdo in un crescendo di efferatezze dal tradimento e l’assassinio del re Venceslao, alla strage dei nobili all’imposizione di un tremendo regime fiscale con i toni grotteschi di una macabra farsa, un crudo apologo sul potere sullo sfondo di una Polonia immaginaria (ma non troppo) – ha conquistato il secondo posto «Per l’originalità della messa in scena nel riportare il testo al contemporaneo e la compattezza stilistica dell’esecuzione».
Infine un capolavoro del teatro greco – la “Lisistrata” di Aristofane – in una versione quasi filologica con cori e “danze” per affrontare con pungente ironia e allusioni “maliziose” la questione sempre attuale della pace a fronte della ferocia della guerra. La suggestiva mise en scène degli allievi dell’ITC Primo Levi ha ottenuto il terzo posto «per l’intelligenza del dialogo instaurato con il testo classico e per la naturalezza con cui giovani interpreti ne hanno restituito il messaggio».
Interessanti e originali anche le altre cinque rappresentazioni – da “La Locandiera” di Carlo Goldoni nella versione degli allievi del Liceo Scientifico Giuseppe Brotzu con la regia di Mariano Cirina a “Rumori Fuori Scena” di Michael Frayn nell’allestimento dell’IIT Michele Giua con la regia di Elio Turno Arthemalle, a “Il Fattore X” da “C’era un sacco di gente, soprattutto giovani” di Umberto Simonetta proposto dagli studenti dell’ITE Pietro Martini diretti da Simeone Latini a “E’ morto Piero” da “Il povero Piero” di Achille Campanile con gli alunni del Liceo Scientifico Michelangelo diretti da Marta Proietti Orzella ma anche “Pene d’amor perdute” da William Shakespeare nell’interpretazione degli studenti del Liceo Classico Dettori con adattamento e regia di Lea Karen Gramsdorff.
Successo per la prima edizione – quasi un “numero zero” – del T-Challenge che ambisce a diventare una manifestazione di respiro (almeno) regionale con l’intento di far avvicinare le giovani generazioni al teatro e far loro scoprire e “sperimentare” i linguaggi della scena e la potenza espressiva e la capacità dell’arte di raccontare la realtà e far emergere i nodi irrisolti, i conflitti e le contraddizioni della società attraverso il meraviglioso gioco di una finzione che mette a nudo la verità.
Fondamentale la partecipazione del pubblico costituito in gran parte dagli studenti e dagli insegnanti dei vari istituti e da genitori, parenti e amici dei giovani artisti in gara – e chiamato anche ad esprimere la propria preferenza in merito alle due rappresentazioni previste nell’arco di ciascuna delle quattro giornate del “contest”.
Bilancio decisamente positivo – come ha sottolineato il presidente del CeDAC Antonio Cabiddu – per un’iniziativa pensata per offrire ai ragazzi l’opportunità di scoprire la magia del teatro – in prima persona e attraverso il lavoro dei loro coetanei e resa possibile grazie alla sinergia e alla collaborazione con i presidi e i docenti degli istituti che hanno partecipato al T-Challenge 2018-2019: il Liceo Classico “G. M. Dettori”, il Liceo Scientifico “Antonio Pacinotti” e il Liceo Scientifico “Michelangelo”. l’I.P.S.I.A. “Antonio Meucci”, l’Istituto Tecnico – Liceo Scientifico delle Scienze Applicate “Michele Giua” e l’Istituto Tecnico Economico “Pietro Martini” di Cagliari, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Primo Levi” e il Liceo Statale Scientifico Artistico “Giuseppe Brotzu” di Quartu Sant’Elena.
In seno a ciascun istituto – con la supervisione dei rispettivi docenti – son sorte le “compagnie teatrali” che metteranno in scena otto spettacoli – attingendo ai capolavori della storia del teatro, dalla commedia greca alle pièces contemporanee oppure al proprio immaginario e al proprio vissuto per costruire una nuova partitura. Un ampio ventaglio di scelte – da Aristofane ad Alfred Jarry, da Achille Campanile a Michael Frayn, da William Shakespeare a Carlo Goldoni a Umberto Simonetta – per esplorare le molteplici espressioni e la pluralità dei linguaggi del teatro in diverse epoche, ma pur sempre all’interno della costante dialettica fra arte e società. Ciascun regista ha condiviso con gli studenti le sue competenze e il suo peculiare approccio verso un’opera teatrale – mettendo in luce le caratteristiche strutturali e formali del testo, la modernità (o arcaicità) della lingua e le tematiche trattate – insieme alla possibilità di adattare e modificare le parole o l’ambientazione – in rapporto a una sensibilità contemporanea.
T-Challenge ha dato così origine a una serie di laboratori “mirati” e articolati in varie fasi e sezioni, dallo studio del “copione” all’ideazione e realizzazione dell’apparato scenografico e dei costumi, con l’identificazione delle diverse figure professionali – attori e autori, registi e dramaturg, scenografi, costumisti, musicisti, tecnici, perfino fotografi di scena – e la distribuzione dei compiti per giungere alla creazione dello spettacolo finale.
La prima edizione del T-Challenge si è conclusa con la coinvolgente e appassionata “Battaglia Teatrale” svoltasi all’Auditorium Comunale di piazza Dettori a Cagliari – nell’arco di quattro giornate, sabato 4 e domenica 5 maggio e poi sabato 11 e domenica 12 maggio – con la rappresentazione degli otto spettacoli davanti al pubblico e alla giuria di esperti.
IL CALENDARIO
La “Battaglia Teatrale” del T-Challenge ha preso il via sabato 4 maggio alle 17 con gli studenti del Liceo Classico Dettori in “Pene d’amor perdute” (LLL) da William Shakespeare con adattamento e regia di Lea Karen Gramsdorff e a seguire alle 19 l’ITC Primo Levi con la “Lisistrata” di Aristofane diretta da Senio GB Dattena, mentre domenica 5 maggio alle 17 spazio all’ IIT Michele Giua con “Rumori Fuori Scena” di Michael Frayn con regia di Elio Turno Arthemalle e alle 19 al Liceo Scientifico Antonio Pacinotti con la versione “dark” dell’“Ubu Roi” da Alfred Jarry con regia di Filippo Salaris.
Inedite visioni sabato 11 maggio alle 11.30 con la matinée di “Hashtag #14-19 – Azione “La Corsa” con drammaturgia e regia di Roberta Locci nella mise en scène degli alunni dell’IPSIA Antonio Meucci e sempre sabato 11 maggio ma nel pomeriggio alle 17 gli studenti dell’ITE Pietro Martini hanno raccontato la realtà dietro le quinte di un talent show ne “Il Fattore X” da un testo di Umberto Simonetta per la regia di Simeone Latini. L’ultima giornata del T-Challenge – domenica 12 maggio è iniziata alle 17 con un’interessante trasposizione novecentesca de “La Locandiera” di Carlo Goldoni interpretata dagli allievi del Liceo Scientifico Giuseppe Brotzu con la regia di Mariano Cirina e infine alle 19 l’ironia in nero di “E’ morto Piero” da Achille Campanile con gli alunni del Liceo Scientifico Michelangelo diretti da Marta Proietti Orzella.
Poetiche e visioni a confronto per un’epica “Battaglia Teatrale” che è stata anche un’occasione per sperimentare la potenza evocativa del palcoscenico e la capacità della parola di materializzarsi e farsi “dramma” – nelle inedite declinazioni offerte dai giovani artisti – e ritrovare il fascino dei classici ripensati e “aperti” alle moderne sensibilità.
Infine la votazione della giuria e l’assegnazione dei premi – con l’appuntamento al 2020 per la prossima edizione della “Battaglia Teatrale”.