Alla vista dei poliziotti l’uomo si era scagliato contro. Un colpo da 50mila volts. Dopo lo shock elettrico, l’uomo ha smesso di respirare, si è accasciato a terra e per questo portato all’ospedale universitario. Lì è morto, dopo alcuni giorni. Il pubblico ministero di Francoforte sul Meno ha avviato un’indagine nei confronti di due poliziotti sospettati di lesioni personali che cagionavano la morte dell’uomo. Ora l’opinione pubblica chiede a gran voce uno stop all’uso dell’arma che dovrebbe solo stordire, non uccidere.
Soprattutto negli Usa e in Canada la pistola elettrica è al centro di numerosi morti sospette.Negli Stati Uniti la Reuters ha documentato 1.042 casi di persone colpite a morte con un taser dalla polizia, in gran parte avvenuti dopo l’inizio degli anni duemila. Molte vittime appartengono a gruppi di persone vulnerabili. Un quarto delle vittime soffriva di crisi psicotiche o disturbi neurologici. In nove casi su dieci la vittima era disarmata. Il produttore americano, la Taser International, sostiene che la sua arma «non letale» abbia finora salvato più di 87.000 vite.
Intanto la relativa impunità per l’uso eccessivo della forza da parte delle forze di polizia, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” nei confronti di persone vulnerabili, ha fatto crescere l’indignazione pubblica e la frustrazione, riaprendo uno dei dibattiti più spigolosi nei confronti delle forze dell’ordine, accusate di un utilizzo della forza sproporzionato.