Qualche settimana di formazione a Roma, dai tre ai sei mesi di stage presso incubatori di varie parti d’Europa e del mondo: è questo il programma previsto dal Global Startup Program per le 120 startup italiane finite in graduatoria lo scorso sei marzo. E tra tutte, sono solo due le startup sarde ad essere state selezionate. Oltre a Healthy Virtuoso, la prima fascia della graduatoria è occupata a pieno punteggio da un’altra realtà tutta sarda che da anni lavora incessantemente per dare forma e materia al suo progetto innovativo: si tratta di Bautiful Box, una console interattiva pensata per gli animali domestici e i loro padroni, studiata e realizzata da un team di giovani studenti e neolaureati dell’Università di Cagliari.
Global Startup Program – Una prestigiosa occasione di crescita, sviluppo e formazione per le nascenti realtà imprenditoriali nel panorama nazionale, organizzata e promossa dal Ministero dello
sviluppo economico in collaborazione con l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), il GSP è un vero e proprio “percorso integrato di sviluppo all’estero riservato a 120 startup innovative italiane, impegnate nello sviluppo d’innovazioni di prodotti o di servizi”. Un’occasione unica, a spese dello Stato, per poter stabilire importanti partnership commerciali o ottenere investimenti, in ambienti molto lontani dall’attuale realtà italiana in materia di sviluppo e tecnologia.
Il team – Cinque ragazzi sardi, ognuno con un percorso universitario e un background differenti, accomunati da un’idea imprenditoriale che a breve troverà il suo spazio nel mercato nazionale e internazionale. I due co-fondatori di Bautiful Box si sono conosciuti nel 2015 durante l’edizione del Contamination Lab dell’Università di Cagliari: Maurizio Piredda, CEO, è originario di Olbia e laureato in Economia e gestione aziendale. L’altro co-founder nonché CTO, Daniele Lecis, vive a Sisini (Senorbì), studia Ingegneria ed è appassionato di elettronica. Sono loro i pilastri portanti dell’intero progetto. Il resto del team è formato da Manuela Aru, Digital marketing strategist, originaria di Cabras (Oristano) e neolaureata in Filosofia e Teorie della comunicazione; Jacopo Usai, sviluppatore Android, e Alessandro Loi, sviluppatore IOS, entrambi cagliaritani e studenti di Informatica
Global Startup Program – Una prestigiosa occasione di crescita, sviluppo e formazione per le nascenti realtà imprenditoriali nel panorama nazionale, organizzata e promossa dal Ministero dello
sviluppo economico in collaborazione con l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), il GSP è un vero e proprio “percorso integrato di sviluppo all’estero riservato a 120 startup innovative italiane, impegnate nello sviluppo d’innovazioni di prodotti o di servizi”. Un’occasione unica, a spese dello Stato, per poter stabilire importanti partnership commerciali o ottenere investimenti, in ambienti molto lontani dall’attuale realtà italiana in materia di sviluppo e tecnologia.
Il team – Cinque ragazzi sardi, ognuno con un percorso universitario e un background differenti, accomunati da un’idea imprenditoriale che a breve troverà il suo spazio nel mercato nazionale e internazionale. I due co-fondatori di Bautiful Box si sono conosciuti nel 2015 durante l’edizione del Contamination Lab dell’Università di Cagliari: Maurizio Piredda, CEO, è originario di Olbia e laureato in Economia e gestione aziendale. L’altro co-founder nonché CTO, Daniele Lecis, vive a Sisini (Senorbì), studia Ingegneria ed è appassionato di elettronica. Sono loro i pilastri portanti dell’intero progetto. Il resto del team è formato da Manuela Aru, Digital marketing strategist, originaria di Cabras (Oristano) e neolaureata in Filosofia e Teorie della comunicazione; Jacopo Usai, sviluppatore Android, e Alessandro Loi, sviluppatore IOS, entrambi cagliaritani e studenti di Informatica