Domani, venerdì 24 maggio alle 18,30 alla libreria Il bastione in piazza Costituzione 4 a Cagliari, sarà presentato il volume dell’Istituto sardo per la storia dell’Antifascismo, La Sardegna e la guerra di Liberazione. Il giornalista Massimiliano Rais dialogherà con gli autori Walter Falgio, Francesco Ledda e con il curatore Daniele Sanna.
“La Sardegna e la guerra di Liberazione. Studi di storia militare” a cura di Daniele Sanna, per FrancoAngeli editore, è il primo titolo della collana “Sardegna contemporanea” dell’Issasco pubblicato lo scorso anno. Lo studio, con i contributi di Walter Falgio, Francesco Ledda, Giuseppe Manias, Daniele Sanna, Giuseppe Sassu, è incentrato sulla sorte dei militari sardi tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 e sull’apporto da loro fornito alla causa della Resistenza.
La presenza e la riorganizzazione di una grande massa di truppe, che dopo l’armistizio ha inciso sulle dinamiche politiche del territorio isolano, apre nuovi scenari di ricerca, sul piano della storia militare, in primis, ma anche riguardo a una più generale lettura delle implicazioni sociali a livello locale. Furono numerosi i reparti inviati dall’Isola a combattere al fianco degli Alleati verso la Linea Gustav e la Linea Gotica, mentre molti soldati sardi, che già si trovavano in continente, diedero un contributo decisivo alla Liberazione: sia quelli sbandati, che furono anche vittime della barbarie nazista, come nel caso dei martiri di Sutri, sia quelli che operarono nelle bande partigiane.
Le vicende del comandante “Geppe”, il cagliaritano Nino Garau, o del colonnello Luigi Cano, che combatté nella Capitale, sono ricostruite nel libro, insieme alla complessa evacuazione tedesca dall’Isola e al fatto di sangue di Oniferi sinora mai indagato. Il filo rosso che lega l’antifascismo sardo alla Resistenza è testimoniato dall’alto numero di brigate partigiane dedicate a Gramsci, a dimostrare quanto fosse stretto il legame fra il leader comunista di Ales e il Movimento di Liberazione.