Dal prossimo primo luglio, anche in Sardegna tutte le attività artigiane e commerciali, con volume d’affari superiore a 400mila euro, potrebbero essere obbligate all’emissione dello scontrino elettronico.
Il condizionale è d’obbligo, soprattutto sulla data di inizio e sul fatturato, considerato come sul decreto stiano ancora lavorando Governo e Associazioni di Categoria, per ridurre al massimo l’impatto che tale novità potrà avere sulle imprese.
Il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna afferma: “Non siamo contrari allo scontrino elettronico e ai pagamenti informatici per combattere il nero, però i problemi principali, soprattutto per chi opera in una sede fisica non fissa, rimangono sia la gran parte del costo di un nuovo strumento, sia l’indispensabile connessione alla rete”.
In merito a questa proposta, ieri, attraverso uno specifico emendamento Confartigianato ha chiesto anche ai Parlamentari sardi di intervenire per la non applicazione di sanzioni in fase di avvio del nuovo obbligo. “Con l’emendamento viene sancita l’inapplicabilità delle sanzioni nei casi in cui, per i primi sei mesi di obbligatorietà della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, l’operazione sia stata certificata con scontrino o ricevuta fiscale. L’inapplicabilità delle sanzioni, al pari di quanto è stato previsto per la fatturazione elettronica, ha lo scopo di evitare, in sede di avvio del nuovo obbligo, l’applicazione di pesanti sanzioni considerato che i contribuenti stanno applicando modalità procedurali consolidate da oltre vent’anni”.
Inoltre nei giorni scorsi, Confartigianato ha consegnato alla Consulta Tecnica del MEF, Ministero Economia e Finanze, le proprie richieste di modifica del prossimo provvedimento, e le categorie di attività da esonerare. Nello specifico è stato chiesto l’esonero dal futuro scontrino elettronico per una lunga serie di attività, come per esempio i tabacchini, distributori di carburanti ma anche i ciabattini o i riparatori di biciclette senza dipendenti, tutte comunque incluse nell’articolo 2 del DPR 696 del 96. Tali attività, già adesso, non sono obbligate al rilascio dello scontrino. E’ stato richiesto che l’esenzione riguardi anche i contribuenti che applicano il regime forfetario, poiché questi, non addebitando l’IVA sulle cessioni o prestazioni eseguite, presentano profili di rischio nulli sul versante di tale imposta.
Altra categoria di soggetti e attività per i quali l’Organizzazione ha chiesto l’esonero dall’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, è rappresentata da chi attualmente certifica i corrispettivi mediante ricevuta fiscale e opera presso l’abitazione del cliente o in forma ambulante. Questo perché l’obbligo del rilascio del documento “commerciale” all’acquirente al momento dell’effettuazione dell’operazione, imporrebbe all’imprenditore la necessità di dotarsi di idonei strumenti tecnologici, con caratteristiche di praticità che potrebbero incidere sulla relativa spesa rispetto ad un comune registratore telematico a postazione fissa.
La soluzione proposta da Confartigianato è quella di esonerare tali soggetti dal nuovo obbligo e mantenere l’attuale obbligo di certificazione.
Confartigianato Sardegna si muove dunque per risolvere la problematica della rete e degli strumenti legati alla stessa e vuole proporre la completa gratuità di tali strumenti e delle linee, appunto, per tutti gli imprenditori, che verrà garantita dallo Stato.
L’Associazione ricorda come solo una fetta limitata dei sardi possa beneficiare della banda ultra larga, un servizio ormai essenziale. Un problema, questo, che deve necessariamente essere risolto.
L’elenco delle categorie esonerate dal rilascio dello scontrino è molto lungo e parte dai tabaccai e da chi vende altri beni commercializzati esclusivamente dai Monopoli. Ci sono anche i produttori agricoli, i giornalai, e anche i notai, almeno per le prestazioni per le quali sono previsti onorari, diritti o altri compensi in misura fissa, nonché i protesti di cambiali e di assegni bancari. Scommesse e new slot, ma anche la custodia e amministrazione di titoli ed altri servizi resi da aziende o istituti di credito da società finanziarie o fiduciarie e dalle società di intermediazione mobiliare. Fumisti e i più classici ciabattini, ombrellai e arrotini in forma itinerante. Le sarte e ricamatrici senza collaboratori o dipendenti, calzolai e tutti coloro che vendono cartoline e souvenirs, palloncini, giochi per bambini, gelati, dolci e caldarroste, olive “fusaie” non muniti di attrezzature motorizzate. La vendita di panini e bevande agli stadi, alle stazioni, nei cinema e nei teatri.