Il documento contiene una lunga premessa in cui l’accorpamento viene spiegato e giustificato quasi come fosse inevitabile atto d’attenzione ed efficientemente della struttura. Si parla di adeguamento alle sollecitazioni da vincoli riguardanti la riduzione del personale e il contenimento della spesa pubblica. Si parla di ottimizzazione, coordinamento e semplificazione dei processi. E ancora di sviluppo economico, programmazione, gestione del patrimonio immobiliare e supporto amministrativo all’attività negoziale verso terzi.
Il Comune istituisce quindi il Settore Valorizzazione del Patrimonio comunale, Contratti e Politiche della Casa e il Settore Pianificazione Urbanistica, Attività produttive e Edilizia privata. “La soluzione individuata, a 60 giorni dall’apertura delle urne, sembra essere l’unificazione dei soggetti e delle competenze, con conseguente migliore e più coordinato impiego delle risorse umane all’interno dei vari settori. La riforma della macrostruttura è quindi la panacea di tutti i mali, certamente per il dirigente preposto che intanto salirà di fascia e vedrà conseguentemente aumentare il suo stipendio. La domanda è: era proprio necessario”?