Anche se sono già stati compiuti passi importanti in UE, questo è tra gli obiettivi prioritari ai quali si dovrà puntare nella prossima legislatura europea, anche considerando la condizione insulare e il fatto che gran parte del nostro tessuto produttivo è composto da piccole e medie imprese”.
Caterina Chinnici, eurodeputata di S&D e capolista del Partito Democratico nella circoscrizione Isole (Sicilia-Sardegna) alle elezioni europee del prossimo 26 maggio, traccia un bilancio dei due giorni trascorsi in Sardegna per incontrare cittadini e operatori economici.
Al centro del tour la visita alla zona industriale di Tossilo, a Macomer, dove Caterina Chinnici è stata accompagnata dalla deputata regionale uscente Daniela Forma. “Ho potuto conoscere da vicino – racconta la capolista del PD – realtà aziendali che in più settori, dalla trasformazione degli alimenti alla produzione di mangimi, alle grafiche per la stampa e il packaging, sono eccellenze espresse dalla Sardegna esprime sotto il profilo produttivo e anche occupazionale.
Eccellenze che, come tutte quelle dei nostri territori, devono essere valorizzate e tutelate sia rafforzando gli obiettivi tematici all’interno dei programmi di coesione dell’UE, sia rendendo meno complesso sotto il profilo tecnico e burocratico l’accesso alle risorse”.
Nel programma di Caterina Chinnici in Sardegna anche due incontri, il primo giovedì ad Assemini e il secondo ieri sera a Nuoro, insieme con il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, anche lui candidato del PD alle europee, e con i vertici regionali del partito.
“Sono tante le sfide che Sicilia e Sardegna possono portare avanti insieme in Europa – sottolinea Caterina Chinnici – e tra queste la continuità territoriale, l’innovazione, il turismo sostenibile, la formazione e il lavoro.
Tutto questo per un’Unione Europea che sia sempre più sociale e a misura delle persone, attenta alle esigenze specifiche dei territori. Occorre portare a Bruxelles una rappresentanza forte, e in questo senso ci sarà anche da aprire il dibattito sulla necessità che il Parlamento Europeo, unica espressione diretta dei territori tra le istituzioni dell’UE, abbia finalmente un autonomo potere di iniziativa legislativa.
Anche per questo è importante andare a votare: ciò che viene deciso a Bruxelles determina il 70% delle regole applicate nei singoli stati membri”.