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Appassionato di storia egizia, ha anche messo su uno Studiolo Museale dello “Scarabeo sacro”, che contiene oltre 600 pezzi tra reperti, manufatti, monili, amuleti, souvenir, sculture e dipinti di artigiani e artisti del territorio. Dall’Antico Egitto alle botteghe di Tharros, tra archeologia e arte contemporanea oristanese. Il punto di forza della artigianale casa editrice, consiste in una produzione digitale che si appoggia ad un ciclo produttivo completo, che va dalla grafica alla stampa, con stampanti laser di nuova generazione ad alta definizione, alla rilegatura manuale con brossura o punto metallico.
“Lo spirito d’impresa della Casa Editrice EPDO – ci spiega l’editore Roberto Cau – è quello di prestare grande attenzione al mondo culturale territoriale, senza tuttavia escludere la pubblicazione di autori dell’area Mediterranea. Il catalogo comprende attualmente 13 collane che includono titoli inediti di poesia, storia, saggistica e arte. Fra essi si distinguono testi critici e monografie, oltre a testimonianze della nostra storia culturale e intellettuale dell’Ottocento e del Novecento Arborense”
Cosa ti ha spinto ad iniziare questa avventura, gli chiediamo
“Il mio intento è stato come una missione, e attraverso un costante impegno, si è fatta sempre più viva la voglia di valorizzare espressioni culturali di Oristano e del suo Territorio”.
Quali sono le prossime iniziative?
“Nei libri che trattano di storia e tradizioni, sui personaggi e protagonisti, tra contenuti letterari e artistici, a partire dal mese di maggio 2019, ci sarà una rivisitazione su tutta una serie di copertine, con l’inserimento grafico anche della foto dell’autore, o del protagonista. In questo modo, vogliamo immortalare nella copertina anche il ritratto dell’autore, in modo da renderlo riconoscibile all’occhio del lettore e poter ulteriormente valorizzare, oltre al contenuto artistico-letterario del libro, anche la fisionomia e la personalità dell’autore, in questo caso oristanese, quale persona con animo sensibile e impegnato, che comunque sia, nel bene e nel male, si tratta di un protagonista culturale della nostra storia contemporanea”.
Gian Piero Pinna