Il primo presenta, domani pomeriggio (giovedì 23 maggio) a Sassari, il suo romanzo d’esordio “Cadono dal cielo“, pubblicato quest’anno dalla casa editrice nuorese Il Maestrale. Alle 18.30 nella libreria Azuni (viale Mancini, 15), dopo l’introduzione del “padrone di casa” Emiliano Longobardi, a dialogare con Giulio Concu sarà il direttore artistico di LicanìasAlessandro Marongiu.
Intrecciando sapientemente passato e presente, realtà e sogno, la narrazione di “Cadono dal cielo“ si muove intorno a un grande interrogativo: qual è la responsabilità di ognuno nel forgiare il proprio destino?
Nato a Nuoro nel 1968, dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere, Giulio Concu lavora presso la casa editrice Imago, per la quale ha curato diverse pubblicazioni di carattere etnografico e storico-architettonico, fra cui “Resorzas. Il coltello artigianale in Sardegna” (2009), “Murales. L’arte del muralismo in Sardegna” (2014), “I Giganti di Mont’e Prama” (2015), “Sardegna archeologica” (2017) e “Fuochi di Sant’Antonio e Carnevale in Sardegna” (2019).
Già tra i protagonisti del festival Licanìas nel 2016, Gesuino Némus sarà invece al centro di tre diversi incontri, tutti con inizio alle 19: giovedì 23 a Neoneli, nella Sala Comunale, venerdì 24 a Oristano, al Centro Servizi Culturali (in via Carpaccio, 9), e sabato 25 a Ghilarza, alla Torre Aragonese. Caso letterario del 2016 con “La teologia del cinghiale” (Premio Campiello Opera Prima, Premio Selezione Bancarella, Premio letterario Osilo, POP16 Premio Opera Prima e Premio John Fante 2016), lo scrittore ogliastrino presenta il suo nuovo libro “Il catechismo della pecora“, anche questo, come come quel fortunato esordio e i successivi “I bambini sardi non piangono mai” e “Ora pro loco“, pubblicato da Elliot Edizioni e ambientato a Televras, piccolo borgo di fantasia in Sardegna. Mezzo secolo di storia narrato attraverso i miti culturali e politici degli anni Sessanta e Settanta (come il terrorismo, latitanti e pentiti inclusi), che ritornano prepotenti in questa nuova avventura narrata da Gesuino Némus, pseudonimo e alter ego letterario di Matteo Locci, nato a Jerzu nel 1958, trapiantato a Milano all’età di sedici anni e approdato alla scrittura a cinquantacinque con il suo libro covato per una vita, “La teologia del cinghiale“, dopo aver fatto i più svariati lavori, dal contadino all’attore, dall’operaio all’editor per le case editrici.
Con Giulio Concu e Gesuino Némus il festival Licanìas completa la serie di anteprime aperta a metà aprile dallo scrittore Andrea Pomella (a Oristano, Sassari e Cagliari) e proseguita la settimana scorsa con lo storico dell’immagine in movimento Bruno Di Marino (a Cagliari, Oristano e Macomer). Da giovedì 6 a domenica 9 giugno microfoni e riflettori si trasferiscono a Neoneli (OR) per l’edizione 2019 del festival: quattro giornate fitte di incontri e presentazioni letterarie, mostre, concerti, con Massimo Zamboni, Giuseppe Culicchia, Tiziano Scarpa,Aldo Nove, Piergiorgio Odifreddi e Roberto Cotroneo tra gli ospiti di spicco.