«Ho pronta una bozza di querela contro “La Repubblica”». Dino Giarrusso, candidato del Movimento 5 Stelle al Parlamento Europeo per la circoscrizione Isole, replica deciso a un articolo video diffuso dal canale tv-web della testata che, commentando le parole pronunciate pubblicamente dal candidato durante un incontro tenutosi a Ravanusa, lo dipinge come fautore di una campagna elettorale “in stile dc” che promette posti di lavoro tramite l’assunzione di collaboratori.
«Si ribalta la realtà per colpire il M5S e i candidati scomodi: un inaccettabile metodo diffamatorio», secondo Giarrusso che interviene sulla vicenda chiarendo la sua posizione a beneficio dei lettori. «Il primo punto del mio programma – spiega l’ex-iena oggi esponente di punta del M5S – è mantenere vivo e costante il rapporto con il territorio e i cittadini, perché il M5S è un movimento di cittadini e non esiste al mondo che un candidato, dopo essersi preso i voti sparisca e non si faccia più nemmeno vedere dalle persone che gli hanno dato fiducia: è ciò che hanno fatto tutti i vecchi partiti, fregando così Sicilia e Sardegna. Io farò esattamente il contrario!
Il territorio da rappresentare è molto vasto, e per questo la legge prevede che l’europarlamentare si costruisca una squadra di collaboratori per la quale ha a disposizione 25mila euro al mese. Averlo raccontato pubblicamente mi rendo conto significhi aver svelato una verità scomoda. Adesso tutti sanno che ciascun ex-parlamentare dei vecchi partiti ha usato quella enorme somma non per una squadra vicina ai cittadini, ma evidentemente per altri scopi, magari per accontentare qualche portatore di voti. Il M5S è differente, e proprio per questo amato dal popolo, dunque non mi lascio intimidire e ribadisco che farò l’esatto contrario di ciò che faceva la vecchia DC: non assunzioni clientelari agli amici degli amici, ma una serie di colloqui trasparenti per selezionare collaboratori competenti, vicini alla filosofia del M5S e distribuiti su TUTTO il territorio. Il loro compito – spiega Giarrusso – sarà appunto quello di mantenere vivo e costante il rapporto con tutti i cittadini di tutte le zone di Sicilia e Sardegna, cosicché nessuno possa mai dire che Dino Giarrusso, esponente del M5S, “ha chiesto i voti ed è scomparso”.
Noi del M5S siamo e dobbiamo essere sempre “portavoce”, non onorevoli, proprio perché portiamo la voce dei territori, e sono orgoglioso di ribadire che – se sarò eletto – la mia squadra rappresenterà tutti i cittadini, ed io non abbandonerò nessuno, a differenza di ciò che hanno fatto i vecchi dinosauri della politica siciliana che forse Repubblica rimpiange perché assicuravano ricchi fondi pubblici all’editoria.
Repubblica ha ancora una volta ribaltato la realtà con una falsità inaccettabile, e per questo procederò a querela, a onore e tutela della mia immagine e di quella del Movimento.
Girando le nostre Isole scopro che ci sono delle intelligenze, delle proposte, delle competenze incredibili, talvolta molto più alte di quelle dei grandi burocrati strapagati dal Parlamento Europeo, a cui vogliamo abbassare gli stipendi.
Dobbiamo valorizzare queste eccellenze, farle fruttare per il bene di Sicilia e Sardegna, dunque di tutti noi.
L’unico modo per farlo è rispettare la legge, ed utilizzare la corposa cifra prevista per crearsi una squadra di collaboratori NON in modo clientelare, ma con colloqui trasparenti e diffusi su tutto il territorio.
Chi volutamente deforma la mia pubblica limpidezza ribaltando la realtà per gettare fango sul M5S è solo un diffamatore che deve vergognarsi, e che verrà querelato oggi stesso», conclude Giarrusso.