Venerdì 31 maggio alle ore 17.30 il Museo Archeologico “Genna Maria” di Villanovaforru ospiterà Arnold Lebeuf antropologo e archeoastronomo, allievo di Daniel Fabre, che dopo gli studi ed il dottorato di ricerca all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, ricopre la carica di professore ordinario di Antropologia culturale e di Archeoastronomia all’Università di Cracovia . È autore di studi di archeoastronomia principalmente su contesti delle civiltà precolombiane. Nel 2011 pubblica “Il pozzo di Santa Cristina un osservatorio lunare” (Tlilan Tlapalan, Cracovia 2011), il testo, frutto di ricerche e di rilievi approfonditi sul celebre monumento nuragico, si avvale di una ricca cornice che abbraccia la storia della ritualità, del sincretismo religioso e dell’archeoastronomia.
Prof. Lebeuf ritiene che il pozzo di Santa Cristina fosse non solamente un osservatorio astronomico a carattere lunare, ma addirittura un sofisticato strumento di previsione delle eclissi che oltre a rilevare la precisione con cui il rapporto base altezza della cupola del pozzo si rapporta all’altezza della luna al momento del suo passaggio in meridiano nel lunistizio maggiore settentrionale, ha messo in luce che un filare dei cerchi di pietre isodome (dei 22 che compongono la cupola), è spesso una volta e mezzo quelli che lo precedono. Tale filare marca con estrema precisione il lunistizio medio!
L’individuazione estremamente precisa del lunistizio medio, unitamente al maggiore e la presenza di una scala graduata (i filari di pietra presenti tra i due identici l’uno all’altro), induce Lebeuf a ritenere che il pozzo fosse non solo uno strumento astronomico, ma addirittura uno strumento scientifico di misura in grado di fare osservazioni tanto accurate dei moti lunari, da permettere a chi lo utilizzava di poter prevedere le eclissi.