Nel listino presente online, però, comparivano, fino a questa mattina, capi d’abbigliamento piuttosto discutibili. Le foto del catalogo hanno presto fatto il giro del mondo: inevitabili le proteste di numerose organizzazioni, tanto da far intervenire lo stesso Auschwitz Memorial che ha segnalato i prodotti su Twitter, con tanto di foto a corredo. Con un post il Museo ha condannato l’iniziativa imprenditoriale: «Pensate veramente che vendere tali prodotti come cuscini, minigonne o borsette con le immagini di Auschwitz, teatro di un’enorme tragedia dove più di 1,1 milioni di persone sono state uccise, sia accettabile? Piuttosto è inquietante e irrispettoso»
Redbubble ha replicato a stretto giro ringraziando il Memorial per la segnalazione e rimuovendo i prodotti segnalati e «altri simili». Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni si batte anche contro ogni tipo di rievocazione dei due regimi che hanno determinato un passato nefasto per la storia europea e mondiale, accusa i responsabili dell’accaduto di voler “glorificare l’incubo del nazismo”. Non ci può essere alcuna giustificazione per un tale oltraggio diffuso anche attraverso articoli in vendita come borse, cuscini, minigonne e perfino T-shirt.