“Ieri si è vissuto l’ennesimo e consueto scempio in occasione della partita Lazio-Atalanta. L’euforia calcistica ha fatto passare in secondo piano, secondo noi, la gravità del fatto che una partita di calcio sia, inammissibilmente, occasione per scene di guerriglia a cui molti sembrano purtroppo abituati, come fosse cosa normale e banale. Lanci di bombe, pietre e bottiglie conto la Polizia, auto incendiate, un treno vandalizzato, strade bloccate e agenti aggrediti dentro e fuori lo stadio, perché così è andata. Ormai nulla stupisce o indigna più, e la cosa peggiore è questa. Noi ci siamo stati, come sempre, pur sapendo bene che chi porta l’uniforme è il naturale ‘bersaglio’ di ogni tipo di follia, specie quella gratuita dei teppisti che ieri hanno sfoderato il loro talento delinquenziale. E però è assurdo che cittadini, amministratori e rappresentanti delle istituzioni a più livelli non levino alta la protesta: ieri 20.000 unità delle Forze dell’ordine erano impegnate con questo delirio. Chi si pensa abbia pagato per cifre che sono da capogiro? Da dove si pensa venissero tutti, e da quanti servizi sono stati sottratti? E tutti i danni prodotti, chi ne pagherà le conseguenze, e chi porrà rimedio? Un mezzo dei Vigili urbani, un treno o un cassonetto sono dei cittadini. Per non parlare della salute dei poliziotti che, certamente, non ha prezzo. L’euforia calcistica e soprattutto gli affari dei club e di un intero sistema valgono tutto questo?”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo i numerosi incidenti avvenuti ieri a Roma in occasione della finale di Coppa Italia fra Lazio e Atalanta.