Alla proiezione interverranno la regista Elisa Mereghetti, i protagonisti Mauro e Giulia Sarzi e il Direttore dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna Centrale Aldo Borghesi.
L’ingresso sarà libero e gratuito.
Il film documentario “Le Parole di Ventotene” evidenzia il fondamentale contributo di Ernesto Rossi, oppositore del fascismo, incarcerato e confinato politico negli anni tra il 1930 e il 1943, eppure figura ancora poco nota, all’elaborazione del progetto di Europa unita contenuto nel Manifesto di Ventotene, redatto con Altiero Spinelli e altri nel 1941, in piena guerra mondiale. Quegli ideali di Europa federale, annullamento dei confini, superamento dei nazionalismi, difesa della pace, oggi più che mai risultano attuali e necessari, e devono essere trasmessi alle nuove generazioni, così come fanno i componenti della famiglia Sarzi. Nel loro prezioso lavoro di “burattinai educatori” girano l’Italia e l’Europa, ispirandosi alla grande passione di Ernesto Rossi per il teatro dei burattini.
La regista Elisa Mereghetti, ospite della serata, ha iniziato la sua carriera professionale in ambito televisivo nel 1984 alla RAI Corporation di New York, dove lavora come produttrice e assistente alla regia collaborando a diversi programmi televisivi e radiofonici. Il suo primo documentario è Mother of the Waters (1988), sul culto della dea del mare Yemanjà nella cultura afro-brasiliana. Nel 1990 realizza Diventare donne a Okrika, sull’iniziazione delle ragazze adolescenti nel Delta del Niger, in Nigeria, con l’antropologa americana Judith Gleason. Co-fondatrice della società di produzione ETHNOS, ha diretto decine di documentari di carattere sociale, naturalistico, storico, su commissione della RAI e di varie organizzazioni internazionali, tra cui il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo.
I suoi film hanno ricevuto importanti riconoscimenti e sono stati trasmessi da numerose emittenti italiane ed estere.
L’evento segue e conclude il cartellone promosso dalla Società Umanitaria per valorizzare la figura e il lascito morale di Ernesto Rossi e ricordare i valori di solidarietà e convivenza che hanno permesso la costituzione dell’Europa Unita e che sono alla base del Manifesto di Ventotene.
La scorsa settimana si sono infatti tenuti presso i locali della Fabbrica del Cinema il workshop, a cura del Maestro burattinaio Mauro Sarzi, “I burattini e l’arte di crescere: i burattini come strumento pedagogico e didattico” e il Percorso-Mostra-Spettacolo “I pupazzi di Ernesto Rossi insegnano l’Europa” a cura de “Le Mani dei Sarzi Onlus”.
La Onlus “Le Mani dei Sarzi” Human Arts, nasce a Cagliari nel 2003 per volontà del Maestro Burattinaio Mauro Sarzi con l’obiettivo di promuovere il Teatro di figura e e utilizzare il burattino come strumento didattico e pedagogico anche in contesti “complessi”, come possono essere quelli dei bambini ospedalizzati o con disturbi pervasivi dello sviluppo, le scuole, i centri educativi e di recupero. E’ diretta dallo stesso Mauro Sarzi, Maestro burattinaio, arte-terapeuta, attore e regista e dalla figlia Giulia, Antropologa e Pedagogista, Burattinaia di quinta generazione, che utilizza il burattino come strumento educativo e terapeutico nella relazione con i bambini. Attraverso l’associazione cercano di portare avanti la secolare tradizione d’arte della Famiglia Sarzi che, con il Teatro di Figura (burattini, marionette, puppets), in particolare con Otello, padre di Mauro, ha attraversato la storia culturale del ‘900 esplorando e stravolgendo le tecniche costruttive attraverso importanti e prestigiose collaborazioni con importanti artisti della cultura italiana ed internazionale, tra i quali Federico Fellini, Cesare Zavattini, Vittorio De Sica, Italo Calvino, Gianni Rodari, Renato Guttuso, Pablo Picasso, Ennio Morricone, Nino Rota.
Ernesto Rossi. Democratico ribelle, incarcerato dal fascismo negli anni ’30 e confinato politico nell’isola di Ventotene, fu coautore nel 1941, con Eugenio Colorni e Altiero Spinelli, del Manifesto di Ventotene, il substrato della futura Unione Europea. Fu nel 1915 che scoprì a Bologna il mondo dei burattini e, aiutato da un burattinaio emiliano e da sua madre Elide, costruì una dozzina di burattini e un teatrino, riscoperti poi in un antico negozio di giocattoli di Firenze nel 1917 dallo storico politico Calamandrei che, rendendosi conto della preziosità degli oggetti, li acquistò e restituì alla famiglia. Una passione che compare anche nelle sue lettere inviate alla madre dal carcere e dal confino, che Rossi concludeva con un burattino disegnato accanto alla sua firma.