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Dina Pala, una delle più rappresentative espressioni dell’arte sarda di tutti i tempi, che tra i suoi maestri annovera i pittori Carlo Contini e Antonio Corriga, all’Accademia di Firenze, fu anche allieva di Pietro Annigoni e ha la fortuna nel suo peregrinare giovanile di frequentare le lezioni di pittura e scultura nelle Accademie di Venezia e Firenze. Poco più che quindicenne, durante un viaggio a Parigi, fa amicizia con Maurice, un ragazzo parigino che, conoscendo la sua passione per l’arte, la porta nello studio di Picasso, è resta folgorata dal modo di dipingere del grande maestro del Cubismo..
Eliseo Lilliu, ex francescano e ora sacerdote della Diocesi di Ales – Terralba, ha sempre avuto la passione per gli oggetti d’arte e di antiquariato, grazie anche alla sua formazione di frate cappuccino, avuta con docenti di spessore a Siena, Firenze, Genova, Milano e Roma. Rientrato in Sardegna, ha allestito a sue spese il Museo dei Frati Minori Cappuccini di Sanluri, che ha diretto per oltre 10 anni. Per circa dieci anni, è stato iscritto all’Albo dei giornalisti e ha al suo attivo quasi una cinquantina di libri.
Questi gli orari per visitare le due strutture: Museo Pinacoteca Eliseo, Piazzale Pauli Piscus: sabato 25 maggio, dalle 10.00 alle 14.00 e domenica 26 maggio, dalle 15.00 alle 20.00.
Casa Dina Pala, Vico Josto: sabato 25 maggio e domenica 26 maggio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00;
Il tema di Monumenti Aperti 2019 è Radici al futuro, ovvero ciò che ci appartiene come storia e su cui poggia il domani delle comunità. Trae ispirazione dalle politiche europee tese a valorizzare l’intero patrimonio culturale tangibile, intangibile e digitale, accessibile e inclusivo. Radici al futuro ne rilancia la visione come strumento per favorire il senso di appartenenza alla comunità locale, come dialogo tra le generazioni, dando valore al confronto e all’arricchimento reciproco.
Radici al futuro è la sintesi di una trasformazione, il condensato di un passaggio di testimone raccontato dal ciclo della materia che non si interrompe ed è l’attingere alle tradizioni culturali e alla storia per costruire la società futura all’insegna della creatività e dell’innovazione. Il patrimonio culturale diventa, quindi, fonte continua di apprendimento e di ispirazione, cioè, la base di una cittadinanza attiva e responsabile.
Monumenti Aperti 2019 si interroga sulla formazione di una ferma consapevolezza di essere custodi e fruitori del patrimonio culturale, materiale e immateriale, che la manifestazione ha raccontato negli ultimi vent’anni e che deve essere nuovamente raccontato e adattando ai diversi tempi che l’evoluzione tecnologica, formativa, economica e umana, ha portato alla luce nel percorso di crescita sociale.
Per questa ventitreesima edizione, organizzata con il beneplacito del Presidente della Repubblica, dal patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del MIBAC, del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, e dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, sono complessivamente 73 le amministrazioni coinvolte, 62 in Sardegna e 11 nella Penisola.
Gian Piero Pinna