Già cinque scuole lo hanno fatto, tra cui una a Frattamaggiore (NA) e un’altra a Foggia. Una volta che il corteo arriverà davanti al comune, nella piazza sarà istituito un nfo point sulle cause e le soluzioni del riscaldamento globale, oltre che sulla mobilità sostenibile.
Saranno organizzati anche dei piccoli laboratori in cui saranno mostrati come creare prodotti cosmetici come il dentifricio o le maschere, utilizzando ingredienti naturali ed evitando quindi gli imballaggi di plastica. Saranno effettuati anche alcuni esperimenti sulla produzione di energia pulita e sull’effetto serra.
Davanti al comune gli studenti chiederanno, sia a livello nazionale sia a livello comunale, di dichiarare l’emergenza climatica (in seguito alle numerose dichiarazioni dei governi di Regno unito, Irlanda, Catalogna, e di moltissime città in tutto il mondo). Lunedì scorso, inoltre, è stata protocollata una richiesta indirizzata al sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale, con la proposta di dichiarare l’emergenza climatica anche nel nostro comune. In Italia finora lo hanno fatto Acri (Calabria) e Milano.
Quest’emergenza richiesta dagli studenti, non è intesa nel senso di limitazione dei diritti costituzionali, ma come riconoscimento di una situazione critica tesa all’assunzione di responsabilità che vincoli le azioni assunte dalle istituzioni nei prossimi anni.
Con una mail inviata ai dirigenti di tutte le scuole di Olbia, di tutti i gradi, è stato chiesto di non ostacolare lo sciopero, di informare gli studenti e i professori per prendere parte alla manifestazione.
Inoltre è stato proposto, come altre scuole hanno fatto in precedenza, di partecipare attivamente alla protesta, consentendo ai professori di accompagnare le proprie classi in piazza come in una visita guidata. Soltanto il Mossa ha accolto l’invito, confermando che chi avrebbe partecipato alla manifestazione non sarebbe stato sanzionato e che i professori, in caso di adesione, avrebbero potuto accompagnare una classe.
Oggi, quindi,5 classi parteciperanno accompagnate dai professori. Tutte le altre scuole non hanno confermato la loro adesione. In questa indifferenza noi percepiamo una certa irresponsabilità nei confronti dei propri alunni.
Filippo Sotgiu di Fridays For Future – Olbia