I prossimi eventi all’Aroma Caffè, per venerdì 10 maggio è previsto un aperitivo alla presenza del maestro casaro, Chicco Iriu, che farà mozzarelle istantanee agli ospiti presenti.
Per sabato 11 maggio, invece, dalle 22.00 concerto dei Seggio comunale.
Per domenica 12 maggio, con inizio alle 19.30, ci sarà un reading di Paolo Vanacore, dal titolo “Preferivo un Cynar con Ernesto Calindri.
“Notoriamente ritardatario – spiega la sua partner nello spettacolo, Santina Raschiotti – ed evidentemente anche maldestro, Paolo Vanacore, nel percorrere distrattamente la sua vita, inciampa e cade dentro una laurea in Giurisprudenza, diventa inavvertitamente avvocato, scrive per sette lunghi anni come giornalista pubblicista, prima di finire inesorabilmente avviluppato nei tentacoli della Pubblica Amministrazione, dai quali ha tentato inutilmente di divincolarsi. In questo suo vano tentativo, trova modo di sopravvivere ballando il ballo sardo in giro per il mondo, ormai da quasi quarant’anni ma, soprattutto, propinando racconti, facezie e sketch cabarettistici ad un pubblico di vario genere, sulle cui magnanimità e benevolenza, egli conta sempre fiducioso. In quest’ultima attività, sono tanti coloro che gli dicono “Ma sai che fai davvero ridere?” e lui ancora non ha capito se debba prendere ciò come un complimento. Profondo conoscitore degli anni ’60 – continua Santina Raschiotti – con “Preferivo un Cynar con Ernesto Calindri”, propone per la prima volta un reading interamente formato da brani composti di propria mano e sostenuto solo dalla propria voce “contro il logorìo della vita moderna”, come recita il sottotitolo tratto dallo slogan del notissimo aperitivo. Durante il suo spettacolo – conclude – ci imbatteremo nei dialoghi e nelle accese discussioni tra Dante Alighieri ed Eleonora d’Arborea, Federico Garcia Lorca e i Re Magi, Pupo e Ponzio Pilato, con uno scoppiettante e personale riadattamento della Signora Sias di quel “Bellas Mariposas” di atzeniana memoria. Un modo per sorridere, ridere e riflettere senza ricorrere alla volgarità”.