DUE MESI DI MARE, 1.700 MIGLIA E 50 TAPPE
Il periplo dell’Italia da Sanremo a Trieste a bordo di una tra le più piccole e antiche imbarcazioni da diporto a vela naviganti al mondo. Martedì 28 maggio lo storico BAT, cutter aurico varato nel 1889 dal cantiere inglese J.T. Howard, nell’Essex, su progetto dell’architetto C.P. Clayton, è partito dallo Yacht Club Sanremo con destinazione l’alto Adriatico, dove arriverà a fine luglio dopo avere percorso circa 1.700 miglia di mare e sostato in oltre 50 porti. BAT è uno scafo lungo appena 5,20 metri (che diventano 10 metri se misurato dall’estremità del bompresso alla varea del boma), costruito in legno di teak originale dell’epoca e ancora oggi perfettamente navigante. Il viaggio, denominato ‘Progetto BAT 200’, desidera celebrare l’importante compleanno della barca e quello del suo armatore, il 70enne Paolo Lodigiani, consigliere dell’ASDEC (Associazione Italiana Vele d’Epoca), yacht designer, costruttore di imbarcazioni in legno e scrittore di libri nel campo della progettazione navale. A partire dal 1990 e per oltre 25 anni, la sua società B.C.A. Demco Kit di Milano è stata inoltre il più importante punto di riferimento per gli appassionati di autocostruzione di barche in legno.
IL BAT E LA LEGA NAVALE ITALIANA
Nel corso del periplo dell’Italia, tutte le volte che se ne presenterà l’occasione, il BAT verrà accolto presso alcune basi della Lega Navale Italiana, sodalizio del quale Lodigiani è socio da oltre 40 anni. Proprio durante le soste non mancheranno le occasioni per realizzare alcuni degli obiettivi di questo viaggio, tra i quali quello di fare conoscere il BAT alle nuove generazioni, imbarcando occasionalmente giovani dei club velici delle località visitate, promuovere nei circoli nautici la scuola di vela fondata da Lodigiani in Senegal, sollecitando un sostegno sotto forma di attrezzature o barche usate, e infine raccogliere informazioni e documenti per un libro sulle barche tradizionali in corso di realizzazione.
LA STORIA DEL BAT
BAT viene varata nel 1889 presso il cantiere inglese J.T. Howard di Maldon, all’epoca specializzato nella costruzione di chiatte a barche da trasporto, mentre il suo progettista, C.P. Clayton, era noto soprattutto per i disegni di yacht da regata protagonisti di competizioni che si svolgevano nel Solent, intorno all’isola di Wight. Il cutter è stato costruito con fasciame calafatato di teak dello spessore di 15 millimetri su ossatura in rovere, con la chiglia anch’essa in teak e la zavorra in piombo. Praticamente inesistenti gli slanci, con dritto di prua a piombo e specchio di poppa quasi verticale. BAT regatava nella classe dei 17’, diffusa soprattutto nelle acque dell’Essex. Nei primi anni del Novecento la barca naviga sul Lago di Como con l’armatore signor Ruspini di Blevio. Nel 1959 Sergio Spagnul la ritrova abbandonata a Latisana, in Friuli-Venezia-Giulia, e dopo averla restaurata la fa partecipare a numerose regate tra cui la Trieste-San Giovanni in Pelago.
IL PICCOLO-GRANDE YACHT DI CARLO SCIARRELLI
Dal 1965 BAT appartiene al triestino Carlo Sciarrelli, destinato a diventare il più importante progettista italiano di scafi classici e tradizionali. La barca, che in questo periodo risulta essere pontata e con una bassa tuga, partecipa a numerose edizioni della Barcolana. Sciarrelli, nel suo famoso libro “Lo Yacht”, così la descrive: “Il BAT è la mia barca. Ci vado a spasso per il golfo di Trieste (…). Se yacht è la barca da piacere, che più è yacht meno se ne riesce a dimostrare un valore pratico, allora per me il BAT è il più yacht di tutti”. Nel 1994 la compra Paolo Lodigiani, che dopo averla tenuta per un certo periodo a Cernobbio, sul Lago di Como, la riporta al suo tradizionale ormeggio presso lo Yacht Club Adriaco di Trieste, di cui è socio. Nel 1999 il Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone, sotto la supervisione di Carlo Sciarrelli, riporta BAT al disegno originale del 1889, con lo scafo aperto non pontato. Venti anni più tardi Lodigiani, in preparazione del periplo d’Italia, affida BAT al Cantiere Massimo Garella di Borgone di Susa, in provincia di Torino, che con la consulenza dell’architetto Marco Casavecchia riporta la barca al disegno di Sciarrelli applicando una nuova coperta e la tuga. Il ritorno in mare ufficiale del BAT è avvenuto il 27 maggio 2019 presso i Cantieri Navali Sanremo. Il giorno successivo lo Yacht Club Sanremo, nella persona dello storico presidente Beppe Zaoli, ha poi tenuto a battesimo la partenza ufficiale di BAT verso la prima tappa di Loano, con a bordo insieme a Lodigiani anche Guglielmo Danelon, velista dello Yacht Club Adriaco di Trieste.
BAT 1889 – LA SCHEDA TECNICA
Nome: BAT
Tipologia: cutter aurico
Anno varo: 1889
Cantiere: J.T. Howard – Maldon (Essex – UK)
Progetto: C.P. Clayton (UK)
Materiale di costruzione: fasciame in legno di teak su ossatura in rovere
Lunghezza scafo: 5,20 mt
Lunghezza ‘fuori armo’: 10 mt (dall’estremità del bompresso alla varea del boma)
Larghezza: 2,17 mt
Pescaggio: 1,40 mt
Dislocamento: 2,6 tonn.
Superficie velica: 40 mq
Motorizzazione: Fuoribordo 6 hp
Club di appartenenza: Lega Navale Italiana (MI) – Yacht Club Adriaco (TS)
Associazione: ASDEC – Associazione Scafi d’Epoca e Classici